Stato di consapevolezza del Mondo Spirituale

23.11.2016 00:33

Filmati  :  Quanti e Fisica Quantistica   del  Dott. Marco Masi 

Nei mesi precedenti ho approfondito le tematiche sulla Nuova Medicina, basata sulla Fisica Quantistica, pubblicando le varie possibilità che questa Nuova Medicina offre all'uomo nei sotto menù del "Nulla in Uno e Trino". L'approfondimento di tali tematiche mi consente di pubblicare questa mia notizia, che si collega alle "Leggi fisico-matematiche sull'esistenza dell'anima" dell'Ing. Marco Todeschini, al libro di Francesco Malaspina "Dio e l'Ipercubo", alla "Diagnostica basate sull’uso di campi elettromagnetici" di Andrea Gadducci, alla "Radionica e Radiologia Callegari" dell'Associazione Giambattista Callegari, alla "Rivoluzione Fisica" di Nassim Haramein ed al "Profeta dormiente" Edgar Cayce. La "Meditazione Trascendentale" delle varie religioni asiatiche possono essere anche attendibili anche se incentrate sul "proprio sè", ma il mio cuore ed il mio intimo mi indirizzano unicamente alla mia Santa Chiesa Cattolica Cristiana. Vedasi anche "Centro di Formazione di Meditazione Cristiana", "Noi la Chiesa e l'Islam"  e  "Meditazione Cristiana e Meditazione Orientale".

Come l'anima è dentro il corpo, così l'essenza di una cosa è dentro la cosa stessa. L'uomo deve entrare nell'essenza delle cose e per farlo deve far sparire dalla sua mente il suo proprio corpo. Ognuno di noi è un canale trasmittente con la sua antenna DNA, ed i pensieri lo attraversano e prendono posto sia sul suo mondo spirituale che nel mondo cosmico. L'uomo, attraverso la sua energia dei “quanti”, crea dei flussi in cui viaggiano i nostri pensieri e tante altre cose. C'è un continuo scambio di energie e di polarità con attrazioni e repulsioni in questo mondo spirituale, in cui è immerso la nostra consapevolezza. Dobbiamo imparare a percepire queste informazioni per evolverci verso il mondo spirituale, in cui l'uomo può vivere al di sopra del proprio corpo attraverso questi canali di onde di energia, ciascuna con una propria lunghezza d'onda e frequenza. Solo se ci apriamo al nostro “Sè” entriamo in uno stato di consapevolezza ed esplorazione del mondo spirituale. La nostra volontà è il veicolo che usiamo per muoverci attraverso il tempo in questa dimensione spirituale. L'uomo può entrare in questa dimensione e porsi in “avanti” nell'evoluzione, assecondando la coscienza e la vita, oppure “indietro”, assecondando la negazione della coscienza evoluta. L'uomo ha bisogno di entrare dentro il suo cuore, facendosi spazio dentro di esso, annullando il suo “Sè”, approdando al “nulla” della fragile creatura e allo Spirito di Dio.Io sono la porta; se uno entra attraverso me, sarà salvato, entrerà e uscirà, e troverà pastura.” (Giovanni 10:9)

Il silenzio ed il distacco da se stesso ci porta ad avere un rapporto diretto con lo Spirito di Dio. A volte la preghiera diventa silenziosa. Silenzio significa riconoscere che le mie preoccupazioni non possono fare molto. Silenzio significa lasciare a Dio ciò che è oltre la mia portata e le mie capacità. Un momento di silenzio, anche molto breve, è come una sosta santa, un riposo sabbatico, una tregua dalle preoccupazioni. Quando le parole ed i pensieri si fermano, Dio è lodato in un silenzio di stupore e ammirazione. (Da “Silenzio ed Amore”) “Solo il silenzio apre il nostro orecchio alla voce che risuona nell'intimo di tutte le cose, animali, piante, monti, nuvole. La natura è muta per chi parla sempre. Del resto anche nelle parole dei nostri simili ci è dato di coglierne il senso profondo solo se sappiamo tacere”. (Da “R. Guardini”) “L’anima ha bisogno che vada alla sua origine e che ritorni al suo principio, Iddio, donde uscì, e che uniformi tutta sé stessa al suo Creatore; e tutto ciò che ritiene di sé stessa e che non è conforme al suo Principio lo deve disfare e ridurre al nulla … il pensare a sé stesso è lo stesso che uscire da Dio e ritornare a vivere in sé stesso. Poi, il pensare a sé stesso non è mai virtù, ma sempre vizio, fosse anche sotto aspetto di bene … il pensiero di se stesso accieca la mente e vi forma una specie d’incanto umano, e questo incanto umano forma una rete intorno all’uomo. Questa rete è formata di debolezza, di oppressioni, di malinconie, di timori e di tutto ciò che di male contiene l’umana natura. E quando più si pensa a sé stesso, anche sotto aspetto di bene, più fitta si fa la rete e più accecata l’anima vi resta.” (Da “Volontà di Dio”)

Aprirsi al proprio “Sè” vuol dire divenire vulnerabili ed essere “in balia” del nostro fratello, ma se non ci si apre vuol dire non aprire porte, non permettere all’altro di entrare, ma erigere muri. Si può comunicare per tanto tempo senza mai veramente aprirsi. Si ha paura di aprirsi perché si pensa che l’altro possa “approfittarne”, ma se non ci apriamo, l’altro a sua volta si chiude e non c’è rapporto ma si ha paura di aprirsi perché si pensa che l’altro possa “approfittarne”. Se non ci apriamo, l’altro a sua volta si chiude e non c’è rapporto, ma c’è chiusura, questo vuol dire non aver fiducia in se stessi. Infatti aprirsi vuol dire aver accettato le proprie esperienze, averne preso consapevolezza ed aver deciso di condividerle ampliando gli orizzonti altrui. Quando non si ha fiducia nelle proprie capacità, o non si vuole prendere atto dei propri errori, o non ci si fida abbastanza di aver fatto tutto il possibile in una data situazione o in tutte le situazioni della nostra vita, o quando ci si vergogna di un nostro comportamento o non si è in grado di ammettere l’errore e di volerlo correggere… allora non ci si apre al proprio “Sè” ed al nostro prossimo.

L’amico si apre completamente all’altro amico fino a mostrargli ed addirittura donargli l’anima; solo così ci sarà vera amicizia. Come ho già detto, l’apertura del proprio sé all’altro è un grande passo avanti nell’evoluzione, perché aprendosi si resta “nudi” di fronte al fratello, sapendo che ci fidiamo totalmente di lui. Ma è proprio in quel momento che si fa il più grande dono di sé all’altro con un atto di fiducia totale. Io, tuo fratello in Cristo, mi offro totalmente a te, in una sorta di “confessione”, abbattendo ogni muro che ci separa ed aprendo ogni porta al prossimo. E, quando questo avviene completamente e sinceramente, l’altro sente che si è aperta una porta sull’infinito e le due anime sono diventate una sola e percorreranno la strada insieme fino all’eternità.

Non ci si può aprire completamente all’altro ed a Dio senza liberare l’anima dall'Ego. L’Ego sparisce, nel momento in cui abbiamo la capacità di rivelare il nostro intimo, ossia la nostra natura più profonda e oscura, al nostro fratello; allora subentra l’umiltà, e quando subentra l’umiltà, l’anima fa capolino e può nuovamente sentirsi leggera ed unita all'Amore Infinito del nostro Dio Uno e Trino

L'uomo che accetta la "Misericordia di Dio" che "brucia i suoi peccati", avvista la "Perla Preziosa" e si appresta a percorrere il proprio cammino di fede in comunione con i fratelli verso la "Grande Speranza" la prima meditazione è la "Parola di Dio" per abbattere i vari dubbi "segnati da fragilità e limiti" dell'essere umano. Poi con la "Preghiera del cuore" parliamo, ringraziamo e chiediamo a Gesù tutto quello che ci ispira il cuore. Se non si riesce a raggiungere questa "comune unione" con Dio ed il prossimo proviamo "Metodo di Meditazione Profonda" di Edgar Cayce

Il metodo di meditazione di Edgar Cayce è una tecnica efficace che permette un passaggio nella coscienza: con un po’ di pratica è possibile mettersi in sintonia con Dio e conservare quell’essenza, energia e vibrazione nella vita di tutti i giorni. Ecco le sue indicazioni dettagliate per fare un passaggio nella coscienza verso la coscienza di Dio

1. Scegliete un posto e un periodo nella giornata per la pratica. Usate tutti i giorni quel posto e quel periodo. E’ consigliabile una durata di almeno 30 minuti, preferibilmente un’ora. 

2. Cominciate con degli esercizi di stretching. Allungate la braccia e le mani in alto mentre siete in punta di piedi. Nell’allungarvi verso il soffitto alternate: prima con una mano, poi con l’altra. Dopo averlo fatto per alcune volte, piegatevi e toccate le punta dei piedi, allungando articolazioni, arti e colonna vertebrale. Continuate il movimento alternante con questi allungamenti verso le punta dei piedi. Ora fate l’esercizio di testa e collo di Cayce: qui la cosa importante è sentire lo stretching su tutta la colonna vertebrale: Stando in piedi, ben dritti, piegate per tre volte la testa in avanti, per tre volte all’indietro, per tre volte a destra e per tre volte a sinistra, e poi ruotate per tre volte la testa in ogni senso. Non affrettatevi, ma fatelo lentamente. 

3. Ora fate l’esercizio di respirazione di Cayce: riempite i polmoni inspirando dal basso verso l’alto, esalate dall’alto verso il basso. Inspirate dalla narice destra ed espirate dalla bocca; ripetete tre volte. Inspirate dalla narice sinistra ed espirate da quella destra; ripetete tre volte. Mentre inalate dalla narice sinistra ed esalate da quella destra, dovreste sentire un sollevamento e un aprirsi delle forze spirituali del corpo. Per portare maggiore ossigeno nel sistema circolatorio e nel cervello sarebbe ottimo far entrare aria fresca nella stanza. 

4. Ora mettetevi in una posizione rilassata che potete mantenere per tutta la seduta. Se volete sdraiarvi, dovete coprire il plesso solare con le mani. Se decidete di stare seduti, mettete le mani dove è più comodo per voi. 

5. Da qui in poi dovrete usare le vostre forze di immaginazione: eliminate dal vostro corpo le “porzioni terrene” (termine di Cayce) e la vostra personalità. Con la fantasia vedete come le vostre mani mentali tolgono questi aspetti terreni dal vostro corpo e li mettono in un posto davanti al vostro corpo. Teneteli lì. Il vostro corpo si sente più leggero e aperto, pronto perché la vostra anima si faccia avanti

6. Ora sottomettete (termine di Cayce) il controllo alla vostra anima e alla mente subconscia. Vedete, sentite e sappiate che la vostra anima e la mente subconscia stanno prendendo il controllo del sistema. Che questo stia accadendo è indicato da un cambiamento del vostro respiro, verso una respirazione più profonda, costante e lenta. 

7. Quando sentite il soggiogamento e la respirazione più profonda, ispirate la vostra anima ad ascendere ed espandere nella mente e nello spirito di Dio, la Coscienza Universale e lo Spirito Infinito. Usate una suggestione diretta, come per esempio: eleva la mia anima ed entra nella presenza di Dio, nella Mente e nello Spirito di Dio; la coscienza infinita, universale di Dio. Immaginate e sentite che vi state elevando; sentite l’espansività e lo slancio dello spirito della Fonte di ogni vita. Diventate universali ed infiniti. Vedetelo. Sentitelo. Sappiate che stia accadendo. 

8. Tirate la testa leggermente indietro e permettete alla vostra anima di espandersi attraverso le dimensioni della coscienza – espandendosi verso l’alto e verso l’esterno verso la presenza infinita di Dio. Mantenete sempre in espansione il “movimento” verso l’alto e verso l’esterno finché sentirete che state diventando una parte del tutto della coscienza universale, come una goccia d’acqua che diventa consapevole dell’oceano d’acqua in cui esiste. Quando sentite la presenza infinita di Dio, collegatevi con essa. “Inserite la spina” in Essa. Continuate e mantenete un collegamento con Essa. Mettetevi in sintonia con l’Unione Infinita. Poi trasformate la vostra ricerca aggressiva in un’apertura ricettiva verso alla volontà di Dio. Usate un’affermazione, come p.e.: Non la mia volontà, bensì la Tua, sia fatta in e attraverso me. Sentite la volontà di Dio, lo Spirito di Dio, che fluisce dentro di voi (Malgrado l’emozione del momento, dovete cercare di dominarla – tranquillità e universalità sono necessarie per una sintonia ideale.). 

9. Una volta che il corpo, la mente e l’anima sono del tutto permeati di questa Forza Vitale, restate lì in silenzio. Cercate di restare coscienti, ma se il sonno vi sopraffa, svegliatevi lentamente, avvertendo le percezioni più profonde della vostra mente. All’inizio questo può essere difficile. Perdere la coscienza, come addormentarsi, è una tendenza naturale. Alla fine sarete capaci di mantenere la coscienza. E’ probabile che la vostra respirazione diventi poco profonda, quasi immobile. Cayce dice che questo silenzio sia magico. Consentite a questo momento magico a fare il proprio lavoro. 

10. Quando percepite che la seduta si stia per concludere, cominciate piano piano a tornare alla vita fisica, portando con voi l’essenza, l’energia e le vibrazioni di questa sintonia, questa unione con l’Infinito. Sentite come tornate nel vostro corpo. Fate un respiro profondo per aiutarvi in questo, ma portare l’essenza, l’energia e la sensazione. Fate un altro respiro e tirate il sé superiore di nuovo nel corpo e in questa dimensione della vita. 

11. Ora cominciate ad equilibrare le energie per il giusto funzionamento nella vita fisica distribuendo equamente l’energia in tutto il corpo, senza lasciare energie troppo cariche nelle parti superiori (testa, collo e spalle). Immaginate di muovere l’energia verso ogni parte del vostro corpo e della mente – equilibrata, distribuita equamente. Cayce disse che gli organi interni del corpo abbiano una parte in questo equilibrio. Sentite l’energia in polmoni, fegato, intestino, ghiandole e pelle. Ora lasciate l’energia muoversi dal cervello agli altri organi. Questo è una mossa importante. Cayce soffriva fisicamente quando non faceva questo lavoro di ribilanciamento. Prendetevi il tempo per farlo bene

12. Ora lasciate che le vostre azioni, pensieri e parole riflettano la vostra messa in sintonia, non in una maniera bigotta o superba, bensì in un modo naturale, amorevole, cooperativo. Praticate semplicemente i frutti dello Spirito: amore, gentilezza, dolcezza, pazienza, comprensione ecc. Avrete il desiderio di osservare i vostri sogni e intuizioni. Questa pratica vi farà sognare di più. Genererà intuizioni rapide provenienti dalla vostra mente più profonda e dalla grande mente collettiva con cui tutte le anime sono collegate. Fareste bene a portare sempre con voi un blocchetto di carta su cui annotare le vostre idee ed intuizioni che arrivano, perché la vostra mente esterna, cosciente non le ricorderà. Come i sogni, queste sono cose che la mente più profonda “sa” e che si insinuano nella coscienza attraverso un velo, ma che sono difficili da trattenere. Un blocchetto di carta e un diario dei sogni saranno utili per tenerle in questa dimensione, questa vita esteriore. Questa tecnica richiede del tempo. Cayce consigliava di riservare un’ora per la pratica. Più praticherete, più svilupperete corpo, mente e spirito a conoscere e distinguere la condizione finita e quella infinita, e la transizione dall’una verso l’altra. L’esperienza complessiva è del tutto naturale e normale quando è equilibrata ed integrata nella nostra vita e in tutto il nostro essere. Si può essere qui, proiettati nell’individualità o lì, espansi nell’universalità. Dopo un po’, anche quando siete nell’individualità, sentite l’universalità. E’ una cosa del tutto normale. Cayce insegnava che sarebbe sempre stato così, dicendo che siamo stati nella condizione infinita, universale prima di incarnarci. Per questo, ritornare all’altra condizione non darà una sensazione soprannaturale, ma naturale e familiare. Questo metodo di meditazione consente al “silenzio magico” di permearci meglio di vitalità, pace e della chiarezza dello spirito e della mente di Dio. Inoltre tira fuori da noi il nostro sé migliore, cosa che Cayce individuava come una delle mete principali della meditazione: “lasciate che venga fuori il vostro sé migliore”. Le letture di Cayce spesso istruivano di lasciare Dio venire attraverso noi in questa dimensione e nelle vite della gente intorno a noi.  (a cura di: www.edgarcayce.it)