Vera causa del cancro

30.01.2019 15:14

LA CAUSA DEL CANCRO

La situazione odierna.

Partiamo da quello che è stato capito finora, e sarà breve perché in fondo si è capito molto poco. Si è scoperto, dal punto di vista statistico, delle correlazioni tra cancro e moltissimi elementi, talmente tanti che ormai praticamente ogni alimento e sostanza può essere considerata statisticamente cancerogena. (1) Andando in ordine sparso: l'amianto, la carne bruciacchiata, il fumo, l'inquinamento dell’aria, quello nell'acqua fino ad arrivare al paradosso in cui i chemioterapici stessi sono cancerogeni.(2) È talmente tanto lunga la lista (dell’OMS) che non è certo esaurita, probabilmente in alcuni punti, anche errata ma soprattutto incompleta.

Se ascoltiamo quello che dice l’Airc ci troviamo impantanati in un minestrone di elementi in cui si è osservato che le cellule non sono più differenziate, continuano a riprodursi senza un apparente motivo e si parla di oncogeni che in pratica sono semplice geni battezzati arbitrariamente “onco” geni . Poi parlano di formazione di nuovi vasi sanguigni, infiammazione sistema immunitario, fattori di rischio, predisposizioni ereditarie, stili di vita, alimentazione, inquinamento, agenti infettivi e chi più ne ha più ne metta. La conclusione ufficiale dell’Airc : È vero che il cancro ha molte cause, che in ogni persona concorrono tra loro, insieme ad altrettanti fattori protettivi, a determinare il rischio individuale di ammalarsi. È vero anche che la maggior parte di questi fattori sono modificabili: quasi un terzo delle morti per cancro si potrebbero evitare solo abolendo l'uso di tutti i prodotti a base di tabacco, e con una dieta equilibrata, accompagnata da una regolare attività fisica, molte altre vite potrebbero essere salvate.

Qualunque spirito libero abituato a ragionare e a non farsi intimidire dalla Autorità con i suoi paroloni tradurrebbe che ci sono talmente tanti elementi da prendere in considerazione che alla fine i medici consigliano i vecchi adagi di nonna Abelarda perché in fondo non si può fare realmente di più. Insomma purtroppo la medicina non ha ancora capito il cuore del problema, ma qualcuno cerca di farci intendere che in realtà la scienza avrebbe capito tantissimo.

Dunque la verità nuda e cruda è che non sappiamo prevedere nulla con questo modello se non a livello statistico, il che significa che stiamo ancora nella fase di osservazione e non di comprensione del fenomeno nelle sue relazioni di causa-effetto che rimangono, salvo casi eclatanti, sostanzialmente ignote. I risultati, propaganda a parte, confermano tristemente questa visione e la dura esperienza sulla carne viva delle persone si scontra con i rassicuranti numeri spacciati dalla propaganda oncologica. Si potrebbe obbiettare che un po’ tutta la medicina sia cosi e ad esempio in caso di malattie infettive non c’è certezza del contagio e attualmente tutto viene derubricato in forza dell’individualità del sistema immunitario che in un caso funziona e in un altro no. In parte è perfettamente vero in quanto il sistema  immunitario si comporta spesso diversamente da caso a caso e per questo è un altro grande mistero della medicina che mai potrà essere svelato se si continua a procedere per la strada tracciata finora dalla scienza attuale a cui piace divedere tutto in piccoli pezzettini.

Il riduzionismo e il meccanicismo come i limiti del pensiero scientifico moderno.

Da sempre gli scienziati per cercare di capire un fenomeno hanno ridotto all’osso le variabili in gioco, isolando il più possibile gli elementi in modo da poter poi realizzare un esperimento in cui poter controllare facilmente le varie parti (le variabili) così da riprodurre il fenomeno stesso. Questo metodo è stato applicato alla medicina e nel corso del tempo indubbiamente si sono ottenuti alcuni risultati, scoperte tante cose e tante meraviglie. In pratica gli scienziati hanno diviso in parti sempre più piccole l’essere umano, lo hanno studiato al microscopio fino al DNA, a cui attribuiscono ormai ogni caratteristica e ogni aspetto dell’uomo, arrivando a teorizzare che tutto è DNA ed è nel nucleo della cellula che ci sarebbe scritto “tutto”, vita morte e miracoli degli organismi. Ogni componente, in questa visione, è una causa che poi è effetto di qualcos’altro e cosi via un po' come il gioco di reazione a catena del domino quando cade una tessera dopo l’altra una volta innescata la caduta della prima tessera; è la visione meccanicistica della realtà, che in medicina fa vedere l’uomo come una “macchina perfetta”. Oggi alcuni scienziati (evidentemente più illuminati di altri) hanno cominciato a capire che la realtà è fatta da interconnessioni di una moltitudine di elementi interdipendenti, non solo impossibili da isolare con il fenomeno da studiare, ma che se si isolassero effettivamente, il fenomeno non accadrebbe più o sarebbe alterato talmente tanto da risultare inutile l’esperimento. In altre parole, il riduzionismo, che cerca di rendere semplici (con pochi elementi) realtà complesse (con molti elementi), è alle corde e non sa più spiegare né il mondo che ci circonda, né tantomeno l’uomo che per definizione è fatto da un’infinità di fattori tra loro collegati e interdipendenti. In molti di questi casi la comunità scientifica entra in negazione e nega l’evidenza stessa (il fenomeno) perché non sa in nessun modo trovare una soluzione dato che ha degli strumenti conoscitivi filosofici in adatti allo studio stesso. Si passa dal negare il famoso fenomeno della memoria dell’acqua (più volte provato e riprovato), per proseguire con la famigerata “fusione fredda” (che altro non è che lo studio dei domini di coerenza della materia) fino ad arrivare in medicina alla negazione di risultati eclatanti in terapie oncologiche (vedi Aloe Arborescens, Metodo Gerson, Heinrch Warburg, e tanti ancora) che apparentemente non hanno nulla a che spartire con la genetica e l’attuale paradigma scientifico (ammesso che esista) sul cancro. Nel documentario di M. Mazzucco “cancro le cure proibite” si ha una carrellata di evidenze e risultati (guarigioni dal cancro con le più disparate tecniche) che gli scienziati hanno disconosciuto nel corso della storia non solo per problematiche di conflitti di interesse con il modello economico circostante,  ma proprio per questo limite che ha la scienza (e di conseguenza la medicina) con l’attuale modello riduzionista-meccanicista.

Ma non solo il riduzionismo applicato all’uomo è uno strumento quasi inutile, per la motivazione che i fattori in gioco sono innumerevoli (per chi conosce cosa sia il microbiota è eclatante quanto questo modello sia inapplicabile), ma c’è un altro motivo fondamentale che “azzoppa” lo studio del corpo umano dal punto di vista conoscitivo: il riduzionismo ha generato il modello meccanicistico. Il corpo umano è considerato dagli scienziati come un “perfetto meccanismo” in cui tutti gli elementi, esaminati singolarmente, sono in rapporto di causa ed effetto, uno è causa dell’altro. Nulla di più lontano dalla realtà. Non solo in nessun meccanismo un elemento è causa e contemporaneamente effetto di altri, ma nessun meccanismo si ripara da solo, caratteristiche peculiari degli organismi viventi. Il corpo umano è in grado di autoripararsi, anzi, senza la vis medicatrix naturae (la forza guaritrice della natura) non è possibile nessuna guarigione di nessun tipo, indotta da alcun farmaco. Per dirla in maniera più complessa stavolta, il grado di entropia nell’universo che sappiamo aumenta sempre, nell’uomo si comporta al contrario: diminuisce. Inutile e controproducente in questo contesto battere i piedi e fare finta che non siano reali le cose fin qui descritte come fanno, purtroppo, troppi divulgatori e scienziati del pensiero unico. Bisogna accettare questi dati di fatto e proseguire a tentoni nello studio, coraggiosamente e pionieristicamente, come fanno i veri scienziati e gli uomini che hanno cambiato la storia del mondo. Il risultato di questo “malcostume conoscitivo” è eclatante, deprimente e sotto gli occhi di tutti.

Per andare sul pratico, come si possono osservare le condizioni del fegato slegate dall’attività dell’intestino? Come pensare che il cuore e i polmoni possano funzionare bene se non si considera lo stile di vita e di conseguenza anche l’alimentazione e quindi ancora la funzionalità dell’intestino? Eppure ogni aspetto nominato sopra ha il suo specialista: cardiologo, e patologo, gastroenterologo, dietista (che non è necessariamente un medico), personal trainer (perché sia mai che un medico prescriva e spieghi tempi e i modi dell’attività fisica per guarire da un malanno). Oggi un paziente con un problema cronico viene sovente sballottato da un medico ad un altro in una via crucis in cui ogni specialista consultato offre la sua visione parziale, incompleta e di fatto poco utile per il ritorno allo stato di salute della persona. Nella stragrande maggioranza dei casi dopo gli esami prescritti, ci si ritrova con pasticche per abbassare la pressione, il colesterolo, la glicemia, vari antinfiammatori per i diversi disturbi e un bel “protettore gastrico” (Inibitore della pompa protonica) a “proteggere” (stendiamo un velo pietoso) lo stomaco da tutte le zozzerie farmaceutiche che toccherebbe assumere. Poi a seconda dei casi, e spesso lasciata a discrezione della persona, si consiglia una dieta sana e un po’ di movimento come “accessori” a tutto questo, quando in realtà il padre della medicina recitava : ” Fa’ che il cibo sia la tua medicina e che la medicina sia il tuo cibo” (Ippocrate, autore anche del celeberrimo giuramento).

I conflitti di interesse , non solo economici.

Cosa c’entra il conflitto di interesse con la scienza, la medicina o la causa del cancro? Idealmente nulla, tuttavia per studiare il mondo, l’uomo, gli studi e i progressi dell’uomo stesso non possiamo non considerare le condizioni a contorno, altrimenti commetteremmo gli stessi errori denunciati fin qui: la semplificazione “selvaggia” e il ragionare a “compartimenti stagni”. Il modello economico che l’uomo ha fin qui adottato è quello del profitto economico, il neoliberismo. È il profitto (in ultima analisi delle élite dominanti) che domina ormai in contrastato sulla politica e la politica governa tutto. Quale miracolo dovrebbe esentare la medicina dall’essere assoggettata a tutto ciò? Facilmente le persone arrivano a capire che un farmaco che viene comprato da qualcuno , genera un guadagno per qualcun altro e quindi, di fatto, la sua reale efficacia, i suoi effetti collaterali e tutto l’indotto intorno è potenzialmente artefatto e manipolato non tanto in ragione di una sua reale efficacia e/o sicurezza ma del suo smercio (in realtà non è così pacifica la questione, altrimenti si avrebbero meno false certezze sui vaccini, anch’essi dei prodotti delle industrie farmaceutiche che, essendo delle SPA, hanno come fine ultimo la produzione di ricchezze). Il dato che sfugge ai più è che anche i ricercatori sono costretti a seguire il flusso economico altrimenti non lavorano, i medici sono formati sui dettami e sulle informazioni delle università e quest’ultime tutto sono fuorché esenti dalle influenze, dalle nozioni (comode) e dalle pressioni esercitate dalle industrie farmaceutiche.

Chi dovrebbe controllare i farmaci è nominato dalla politica che è al servizio dell’economia e quindi della produzione anche di generici farmaceutici. In molti casi i controllori dei farmaci sono gli stessi produttori che si dovrebbero autocontrollare, roba da matti, eppure è così. Oppure il controllo è demandato a organi pubblici che non funzionano come dovrebbero perché coloro che ne fanno parte sono sempre in qualche modo coinvolti e dipendenti dal sistema economico farmaceutico che ovviamente preme, corrompe e fa di tutto affinché non si operino quei controlli doverosi per assicurarsi la bontà dei prodotti immessi sul mercato (sono 32 anni in USA non si fanno controlli di qualità sui vaccini). Facciamo finta che domani venga scoperta la pillola miracolosa per curare il cancro. Da domani tutte le chemio, le radio gli specialisti oncologi e tutto l’indotto di medicine e macchinari per la cura/diagnosi, le terapie coadiuvanti e di sostegno per il cancro smetterebbero di avere un senso ed essere frutto di guadagni. Quel che è più significativo tutte le poltrone, le associazioni, i poteri e il sapere di una miriade di personaggi svanirebbero dall’oggi al domani e tutte queste persone affermate tornerebbero a essere delle comuni persone normali, senza arte né parte. Se mai fosse stata scoperta una tale “pillola miracolosa” l’inventore sarebbe stato fatto sparire all’istante e la formula della pillola sepolta insieme a qualche faraone in una tomba di cui non si è mai sentito parlare.

Potremmo affermare senza ombra di smentite che tutto ciò rappresenta un grosso impedimento ancor più importante dei motivi di metodo e filosofico/conoscitivi fin qui descritti. Ma non solo la pillola miracolosa non verrà mai inventata in questo contesto ma anche delle strade vagamente promettenti non verranno mai non solo percorse, ma proprio prese in considerazione perché : “È difficile far capire qualcosa ad un uomo se il suo stipendio dipende proprio da questo suo non riuscire a capire” recitava lo scrittore Upton Beall Sinclair in un suo aforisma. (Fonte F. Giovannini)

Filmati   : 

Alla scoperta del microbiota intervista a F. Giovannini

La causa del cancro è un fungo  intervista a T. Simoncini

Di cancro si può guarire  di Padre Zago con Aloe Arborescens

Cuore e macrobiota   da pianeta microbiota