Siamo ROBOT riprendiamoci il futuro

14.06.2017 17:32

IL ROBOT UMANO

Siamo robot, umani ma robot   

Oggi, benché in apparenza sembriamo più evoluti in senso culturale e cognitivo, a ben guardare il grado di sociopatia urbana raggiunto dall’uomo è buon testimone che l’essere umano possiede ancora le reazioni del cavernicolo, il cui cervello risponde ai principi arcaici di sopravvivenza oggi estesi al funzionamento psicologico.   

Gli istinti di base dell’animale uomo si sono trasformati in istinti psicologici di uguale peso specifico. Quali sono gli istinti atavici comuni a tutti i mammiferi? La paura, l’istinto riproduttivo, la difesa del territorio.

Gli istinti atavici sono comuni a tutti i mammiferi

Nel corso dell’evoluzione si sono trasformati nel loro aspetto psicologico in paura, piacere e potere. Le tre P alle quali risponde automaticamente il nostro ego robot.

Infatti, accanto alla paura che ci mette davvero nelle condizioni, grazie al sistema limbico, di difenderci o di scappare davanti a un’eventuale aggressione fisica, ce n’è un’altra creata e alimentata da noi stessi che si è trasformata in stress, ansia, senso d’insicurezza che si tenta di dominare con l’assunzione di farmaci.

Oggi abbiamo paura di tutto, di perdere ciò che abbiamo faticosamente guadagnato, il lavoro, il futuro, le persone che amiamo, persino quella che crediamo la nostra identità ma che è soltanto ego, un robot creato dal modello mentale delle nostre memorie passate. La paura aumenta il grado di separazione degli uni e degli altri perché crea stress, diffidenza, odio, fanatismo, rabbia, violenza. Mette allo scoperto la parte peggiore dell’essere umano.

L’istinto di riproduzione si è trasformato nella ricerca spasmodica del piacere, nella ricerca della gratificazione personale attraverso i sensi. La nostra società ne è la diretta espressione: il valore dell’individuo si misura sulla base del conto in banca, delle vacanze costose, dell’ultimo modello di fuoriserie, dell’abito e delle scarpe firmate, del numero di flirt.

Una vacanza costosa ai tropici

Il bello o il brutto è che la soddisfazione dei propri impulsi non dà appagamento, se non momentaneo, presto sostituito da un senso di vuoto difficilmente colmabile. Anche la ricerca del piacere ci separa gli uni dagli altri perché anch’essa fa leva sui peggiori istinti dell’uomo come manipolazione, violenza, sopraffazione, aggressività, gelosia e via dicendo. Basta leggere la pagina di cronaca di un qualsiasi quotidiano per rendersene conto.

Infine, la difesa del territorio si è trasformata in smania di potere: dominio, sopraffazione, manipolazione, competizione, egoismo, ricerca del profitto ad ogni costo, abuso di potere. Il potere logora chi non ce l’ha, diceva Andreotti. Una dichiarazione emblematica da considerarsi alla stregua di una pietra tombale su quella che è ritenuta l’unica, importante risorsa per la quale si battono coloro che si considerano i grandi leader di oggi.

L’intelligenza umana non può continuare a essere asservita a questi tre grandi impostori dei giorni nostri, resi ancora più pericolosi grazie all’evoluzione millenaria dell’intelligenza stessa. Ciascuno deve sapere che, se lascia per troppo tempo la guida di se stesso al pilota automatico, abdica alla propria libertà. L’ego robot funziona come una macchina telecomandata dal sistema limbico, risponde agli stimoli esterni secondo comportamenti automatici che nascono non da risposte cognitive ragionate ma dai filtri delle esperienze passate. Siamo robot separati da altri robot perché ciascuno di noi risponde per il 95% della propria giornata, lo dicono le neuroscienze, a meccanismi di sopravvivenza programmati dal passato.

Siamo robot e non lo sappiamo

Questo comportamento automatico e prevedibile delle macchine senzienti è ben conosciuto e sfruttato da coloro che occupano le centrali di comando del sistema operativo che governa il mondoSono coloro che detengono il potere economico, politico e finanziario del pianeta. Questi signori sanno benissimo come manipolare e tenere sotto scacco la massa inconsapevole dell’umanità, mantenendola ad un basso livello di coscienza allo scopo di preservare il proprio potereTi sei mai chiesto perché hanno tanto successo trasmissioni televisive in cui entrano in gioco le emozioni dei protagonisti che coinvolgono, guarda caso, i meccanismi automatici delle tre P dell’ego?

Programma tv che fa leva sulle emozioni

La televisione in genere nei suoi aspetti più ipnotizzanti parla alla pancia dei suoi telespettatori con la spettacolarizzazione della notizia, fosse anche la peggiore notizia di cronaca nera, facendo leva non sullo spirito critico dell’ascoltatore ma sulle sue emozioni. Attraverso questi prevedibili meccanismi mentali-emotivi dell’ego, l’essere umano è tenuto nella condizione d’insicurezza, stress, paura.

Mai come oggi, siamo vittime di un dosato quanto terroristico martellamento mediatico che ci dice che siamo in crisi, in una recessione irreversibile, senza posti di lavoro, ma, soprattutto, senza futuro. È ovvio che la maggior parte di noi si chiuda in uno stato protettivo solo allo scopo di garantirsi la sopravvivenza e non capisca che invece bisogna saper reagire perché questo è un momento di rinascita ed è meglio uscire dai nostri recinti protetti perché fuori essi c’è la crescita, il progresso.

Tuttavia, non è soltanto la paura che viene inculcata all’ego robot, ma anche l’avidità. La pubblicità ci fa vedere l’opulenza di famiglie che non si fanno mancare nulla: lussuose macchine sportive di tutte le marche, facili conquiste di donne bellissime grazie alla marca di un profumo, banche i cui direttori indossano la maschera del buon samaritano quasi che rappresentassero enti di beneficenza e non enti di esclusivo profitto.

Il meccanismo della ricerca del piacere è impiegato su larga scala nella nostra società iperconsumistica al fine di manipolare la gente e spingerla a consumare senza fine con il miraggio della gratificazione e della felicità.

Di certo non manca poi il terzo meccanismo, quello del potere. Vengono sollecitati lo spirito della competitività, l’istinto della lotta, il desiderio di dominare. Ecco la terza trappola dell’ego: il potere del denaro, il prestigio del possesso di beni materiali, il senso di falso appagamento che deriva dal dominio sugli altri.

La manipolazione al potere

Una volta presa coscienza di ciò che avviene alle nostre spalle, la domanda è: come difenderci? Intanto c’è un primo punto da considerare: la lotta non deve essere condotta contro il sistema che ci manipola. Sarebbe una fatica inutile e improduttivaSe vogliamo trovare un responsabile di questo stato di cose, è sufficiente guardarci nello specchio. Siamo noi che consentiamo la manipolazione perché siamo manipolabili. Siamo noi che dobbiamo liberarci dalle pastoie di modello limitato e limitante che ci condanna a vivere secondo i solchi del passato

Lasciamo il destino ai deboli e agli ignavi, se anche tu appartieni a coloro che credono che sia possibile il cambiamento, liberati del tuo ego robot, datti una mossa e riprenditi il futuro!

A questo Blog di Alberto Lori, Giovanna risponde : "Questa chiave di lettura è più che mai veritiera, ci lasciamo spesso coinvolgere dalle circostanze quasi da non avere più il controllo su noi stessi, ci lasciamo proprio travolgere e trascinare, ma il cambiamento deve partire da dentro di noi trovando la forza di reagire ed essere consapevoli che solo noi possiamo abbattere il muro che ci tiene prigionieri dei nostri pensieri. Le mie tre C: Consapevolezza, Coraggio, Cambiamento.

Link al "Sè quantico" di Alberto Lori 

Link a "Liberazione interiore e trasformazione del mondo"

del Prof. Marco Guzzi

Link a "Essere se stessi" di Erich Fromm 

sulla coscienza planetaria per l'uomo

Link a "L'Uomo verso la coscienza planetaria

paradigma olistico di molti scienziati

In rete si trovano tante altre soluzioni alla liberazione interiore, al cambiamento ed alla meditazione. Esse sono basate sulle religioni orientali e la reincarnazione. Le nostre radici sono radicate profondamente nella "Chiesa Cattolica Apostolica", fondata sull'UNO e TRINO. Sulla "reincarnazione" pubblicherò un articolo dedicato. Per ora mi limito a dire che la Chiesa Cattolica ha deciso di abrogare "la credenza nella reincarnazione" nel Concilio di Costantinopoli del 553, ove l’imperatore bizantino Giustiniano bandì gli insegnamenti di Origene dalla dottrina della Chiesa Cattolica Romana. Tutti i riferimenti furono cancellati dalle scritture e non solo, dopo questo Concilio venne affermato che le anime dopo la morte erano destinate ad andare in paradiso, in purgatorio o all’inferno.