Erich Fromm : il coraggio di essere se stessi

02.03.2017 22:11

Filmato   :   Erich Fromm il coraggio di essere

Stralci di questa intervista del 1980, 10 giorni prima della sua morte : 

<<... il guaio della vita di oggi è che molti di noi muiono prima di essere nati pienamente ...  proporrei di leggere la Bibbia, Marx o San Tommaso D'Aquino e non il libro dove si insegna il massimo profitto ...  il lavoro è vita ... il capitale è ciò che si è accumulato ... l'avere è il lavoro accumulato ... l'essere l'attività umana ... il misurarsi con il prossimo ... L'uomo d'oggi crede di essere cistiano, ebreo o .. ma in realtà è un pagano .. adora idoli come il denaro, il profitto, la sua grandezza, la sua persona, il narcisismo .. questa è idolatria ... la religione è nulla, vivere religiosamente è tutto ... l'amore non ha limiti ... è la forza che unisce tutto ... chi ha uno soltanto non ama nessuno ... l'amore comprende anche l'amare il proprio nemico .. e l'amare se stessi ... Gesù dice : Signore perdona loro perchè non sanno quello che fanno ... e se continuiamo così andiamo verso la distruzione  ..  chiederemo di essere perdonati ma Dio non ci perdonerà ..  ... compiti dell'uomo di oggi è quello di avere coraggio per vedere quali sono i pericoli che incombono ... se l'uomo non ha più speranza non ha possibilità di sopravvivere ...  avere il coraggio di essere se stessi  ...  lo scopo più grande per l'uomo la sua sopravvivenza non solo biologica ma anche spirituale ........>>

Oggi, circa 37 anni dopo, direi che Erich Fromm avrebbe sostenuto 

il manifesto sulla coscienza planetaria    

Filmato  :  Erich Fromm l'arte di ascoltare

Erich Fromm nasce a Francoforte nel 1900. Figlio di un ricco commerciante, fu allevato in una atmosfera israelita ma più tardi egli respinse le sue convinzioni religiose. Dopo aver completato la sua educazione secondaria studiò a Heidelberg e si laureò in filosofia. Studiò poi psicoanalisi a Monaco e si formò nell’ Istituto di psicoanalisi di Berlino. Non si laureò in medicina. Cominciò a praticare la psicoanalisi nel 1925 e divenne presto famoso. Dal 1929 al 1932 fu assistente nell’Università di Francoforte, e nel 1930 la sua prima tesi sulla funzione delle religioni, fu pubblicata in Imago, una rivista edita da Freud. Nel 1933 fu invitato all’Istituto di psicoanalisi di Chicago. Nel 1934, per opposizione al nazismo, lasciò la Germania per stabilirsi permanentemente negli Stati Uniti. Tenne lezioni all’Università di Columbia dal 1934 al 1939 e in altre università americane. Nel 1951 divenne professore del dipartimento di psicanalisi dell’Università nazionale del Messico. Nel 1955 fu nominato Direttore del dipartimento di psicologia della stessa Università del Messico col compito di dirigere l’addestramento di psicoanalisi e di psichiatria. Dal 1962 titolare di una cattedra di psichiatria a New Jork. Erich Fromm muore a Locarno nel 1980

Viene considerato come uno dei maggiori rappresentanti della psicologia post-freudiana. Il rapporto tra l’uomo e la società differisce da quello di Freud, che insegnava che l’uomo è fondamentalmente antisociale e deve essere addomesticato dalla società. Fromm credeva che una spiegazione più comprensiva del comportamento umano può essere trovata nella storia. L’ uomo secondo Fromm era originalmente protetto dalla solitudine e dal dubbio poiché egli viveva in uno stato di unità cosmica con i suoi compagni e con l’universo. Quest’unione con la natura scomparve nel Medioevo. Ne suo libro "Psicanalisi e religione" pubblicato nel 1950 Fromm discuteva il bisogno dell’uomo di una struttura di orientamento con cui egli poteva superare la sua alienazione e stabilire relazioni con gli altri. Questo bisogno può essere soddisfatto da una ideologia, da una religione, o persino da una nevrosi mentale. Fromm confrontò questo di psicoanalisi che egli chiamava cura dell’anima con le religioni che accentuano il potere e la forza dell’individuo. La cura dell’ anima è quello di mettere un uomo in contatto col suo subcosciente aiutandolo così ad essere libero di stabilire relazioni d’amore. Il metodo normale per superare l’isolamento è stabilire spontaneamente relazioni col mondo attraverso l’amore e lavorare senza sacrificare l’indipendenza e l’integrità del processo. Nel suo lavoro di analista Fromm scoprì una grande varietà di altri meccanismi d’evasione: masochismo, sadismo, distruttività, conformismo, alternativi all’amore. Essi producono una riduzione dell’alienazione dell’ansia ma solo al caro prezzo della rinuncia della propria individualità.
Fromm usa la parola amore per descrivere un atteggiamento generale piuttosto che un’emozione diretta ad una particolare persona. Nel suo libro "L’arte di amare" la sua opera più nota e più popolare discute cinque tipi di amore: amore fraterno, amore tra genitori e figli, amore erotico, amore per sé stessi, amore per Dio. Egli sottolineò che tutte queste forme di amore hanno elementi comuni e devono essere basati sul senso di responsabilità, rispetto e conoscenza. Per ogni individuo l’amore è il modo normale di superare il senso di isolamento e, come desiderio di unione con gli altri, assume una forma specificamente biologica tra l’uomo e la donna. Fromm afferma che è errato interpretare l’amore come una reciproca soddisfazione sessuale poiché una completa felicità sessuale si raggiunge soltanto quando c’è l’amore. La concentrazione sulla tecnica sessuale come se questa rappresentasse la via alla felicità è, egli afferma, una delle molti ragioni per cui l’amore è diventato così raro nella moderna società capitalistica. Fromm crede che l’amore sia l’unica e soddisfacente risposta al problema dell’esistenza umana.
Egli accentua però il fatto che l’amore non può essere insegnato ma dev’essere acquisito tramite uno sforzo continuo, disciplina, concentrazione e pazienza, tutte cose che sono difficili per la pressione continua della vita moderna. Il più importante contributo di Fromm alla psicologia sta nella sua accentuazione della dignità e del valore dell’individuo. A differenza degli psicologi del comportamento egli non riduce l’uomo ad un comune denominatore di istinti. Nel suo trattamento del sesso egli considera molto meno importante dell’amore nel senso più lato del termine. Le sue idee sulla teoria della pratica dell’amore sono della massima importanza poiché dimostrano che uomini e donne possono superare le pressioni della vita quotidiana e le difficoltà che essi incontrano quando vogliono formare mature relazioni d’amore.