Conversione Claudia Koll

05.07.2014 20:08

  Filmati da TV2000   :    Storie di conversione al Cristianesimo - Claudia Koll 

  Claudia Koll ci racconta il suo recente viaggio in Africa 

Claudia Koll: "Ecco perché ho dedicato la mia vita alla preghiera"

Lunedì, 22 aprile 2013 - 16:22:00

“La scuola e la televisione hanno influenzato la mia formazione umana e spirituale. Ai giovani dico di avere fede in Dio”. Chiesa del Cuore Immacolato di Maria gremita ad Avellino per ascoltare l’appassionante testimonianza diClaudia Koll. L’attrice romana ha raccontato gli episodi significativi che l’hanno portata a vivere l’esperienza di riscoperta della fede.

“Sono cresciuta in una famiglia cattolica praticante: sono stai i miei genitori a trasmettermi la fede attraverso la loro testimonianza di vita. Quando sono nata mia mamma è stata male e ha rischiato di morire. E lei, anziché chiudersi alla grazia di Dio, ha accettato con umiltà quella situazione e mi ha affidata alla Madonna. Affidamento che ho avvertito nel corso della mia vita e in più di un appuntamento ho avvertito la sua vicinanza”.

Quindi l'allontanamento dalla Chiesa: “Su questo ha inciso molto la società – ha proseguito - . La scuola i docenti atei mi hanno trasmesso la loro visione della vita. Insomma la scuola ha influenzato la mia formazione umana e spirituale. Inoltre i film che vedevo che mi hanno trasmesso una visione diversa da quella che ricevevo a casa, ossia l'idea che la donna abbia la capacità di esercitare un potere attraverso la seduzione. E per liberarmi di questa idea ho intrapreso un cammino di guarigione per scoprire che la bellezza è nella femminilità e non necessariamente nell'aggredire con la prorompenza fisica. Grazie a Cristo ho ritrovato il mio equilibrio con l'altro e anche nel rapporto con il prossimo in generale, ma soprattutto ho imparato l'importanza di chiedere perdono”. 

Quindi il momento della conversione: “Ricordo che stavo passeggiando in un parco a Roma ed erano ormai vent'anni che ero lontana dalla Chiesa. Ad un certo punto mi si avvicina un ragazzo che mi recita una poesia. Successivamente mi spiega che era malato di Aids e che soggiornava presso una casafamiglia. Un incontro che mi ha cambiato la vita perché mi ha consentito di entrare nel mondo della sofferenza, dove malati di aids sono soprattutto giovani. Un mondo particolare, fatto di persone che si erano ritrovate contagiate per delle scelte sbagliate della vita. Sono rimasta colpita dalla loro sofferenza, ma anche dalla sete di vita. Avevano bisogno di dare un senso a quella sofferenza, di riconciliarsi con le persone che avevano tradito, con le quali avevano avuto uno strappo. Così ho capito che se il Signore aveva deciso di inserirmi in questo gruppo di persone per fare il mio ritorno nella Chiesa; e lo aveva fatto perché anche io avevo bisogno di camminare con gli altri in questo mio rientro. Con queste persone ho ritrovato il coraggio di andarmi a confessare e la forza di tornare a Dio”.

Una conversione che ha inciso inevitabilmente anche sulla sua carriera: “Mi fu proposto uno show che vedeva me come unica protagonista oltre a una serie di copioni tremendi – ha spiegato - . Non potevo accettare perché non potevo mettermi a disposizione del maligno, ma continuare a essere a disposizione di Dio. Ma poi, sopraffatta dalla paura di non riuscire ad avere un futuro, ho firmato un contratto  che mi consentiva di percepire molti soldi. E in quel momento tradii me stessa e il Signore solo per paura. Ma nonostante tutto il Signore non mi ha abbandonata e mi ha tirata fuori dalla trappola facendomi conoscere la povertà vera. Ed è stato allora che ho capito che la mia paura della povertà era semplicemente la paura di rinunciare al benessere a cui ero abituata. Sono quindi tornata in Italia e e ciò che avevo in più l'ho condiviso con chi non aveva niente”.

Quindi il messaggio che ha voluto consegnare alla comunità irpina: “Dio mi ha fatto capire che devo fidarmi di lui,  che devo occuparmi delle mie cose ma non preoccuparmi, non senza in agitazione perché lui veglia sulla mia vita. Ed è questo il consiglio che sento di dare a tutti: non entrate mai in guerra, ma pregate e aspettate che intervenga Dio”.

 

Laura De Gisi