Bellezza del cosmo -NASA

17.05.2018 12:45

Filmati  :  Pianeta Terra  dalla NASA

Dallo Spazio Aurora Boreale   NASA 

 Vibrazione sole    NASA

Da Papa Francesco.  

La scienza che viene dallo Spirito Santo non si limita alla conoscenza umana:  è un dono speciale, che ci porta a cogliere, attraverso il creato, la grandezza e l’amore di Dio e la sua relazione profonda con ogni creatura”. La “contemplazione di Dio, nella bellezza della natura e nella grandiosità del cosmo”, provoca una sensazione analoga a quella che proviamo “anche quando ammiriamo un’opera d’arte o qualsiasi meraviglia che sia frutto dell’ingegno e della creatività dell’uomo”.

Da qui, riecheggiando gli esercizi spirituali di sant’Ignazio di Loyola, fondatore dei Gesuiti, il Papa ha ricordato che “nel primo capitolo della Genesi, proprio all’inizio di tutta la Bibbia, si mette in evidenza che Dio si compiace della sua creazione, sottolineando ripetutamente la bellezza e la bontà di ogni cosa. Al termine di ogni giornata, è scritto: ‘Dio vide che era cosa buona’. Se Dio vede che il creato è cosa buona, è cosa bella, anche noi dobbiamo andare in questo atteggiamento di vedere che il creato è cosa buona e bella. Ecco il dono della scienza: lodiamo Dio, ringraziamo Dio di averci dato tanta bellezza. Questa è la strada. E quando Dio finisce di creare l'uomo, non dice: vide che era cosa buona. Dice che era ‘molto buona’. Ci avvicina a lui e agli occhi di Dio: noi siamo la cosa più bella e più buona della creazione. Ma padre – ha proseguito il Papa in un dialogo immaginario con un fedele – gli angeli? Sono sotto di noi! Noi siamo più degli angeli, ci vuole bene il Signore!”.

È “in questa prospettiva che riusciamo a cogliere nell’uomo e nella donna il vertice della creazione, come compimento di un disegno d’amore che è impresso in ognuno di noi e che ci fa riconoscere come fratelli e sorelle”. “Tutto questo,  ha proseguito il Papa, di cui è noto l’interesse per le tematiche ecologiche, è motivo di serenità e di pace e fa del cristiano un testimone gioioso di Dio, sulla scia di san Francesco d’Assisi e di tanti santi che hanno saputo lodare e cantare il suo amore attraverso la contemplazione del creato. Allo stesso tempo, però, il dono della scienza ci aiuta a non cadere in alcuni atteggiamenti sbagliati, a partire dal rischio di “considerarci padroni del creato”.

Custodire il creato, non impadroneggiarsi del creato, ha detto il Papa con un ispanismo che mescola “impadronirsi” e “spadroneggiare”, è il regalo di Dio a noi. Ma quando sfruttiamo il creato, distruggiamo il segno di amore di Dio. Distruggere il creato è dire a Dio non mi piace, questo non è buono. E cosa piace a te? Piace me stesso, questo è il peccato! La custodia del creato è la custodia del dono di Dio, dire a Dio grazie, io sono il padrone del creato. Se noi distruggiamo il creato, il creato ci distruggerà!”, ha detto il Papa, che ha poi raccontato l’aneddoto di un uomo che aveva conosciuto in campagna, “una persona semplice alla quale piacevano tanto i fiori”, che disse a Bergoglio: “Lei sa padre, Dio perdona sempre, noi persone umane perdoniamo alcune volte, ma il creato non perdona mai e se tu non lo custodisci lui ti distruggerà!”.