Audiovisivi Sant'Antonio di Padova

27.01.2015 00:02

Filmato documentario  :    Santo Antonio 700 anni nel 1963

Fernando di Buglione nasce a Lisbona (Portogallo) nel 1195 dal padre Martino 

Alfonso, cavaliere e da mamma Maria, la famiglia era nobile discendente di 

Goffredo di Buglione. Esiste una analogia tra Antonio e Francesco d'Assisi 

entrambi da giovani avviati per la carriera delle armi e tentati dalla vita agiata 

e dal peccato ma che tuttavia li porterà entrambi alla scelta di imboccare la via 

della testimonianza di fede alla sequela di Cristo Gesù. All'età di 15 anni entra 

fra i Canonici Regolari di Sant'Agostino che erano titolari per volontà del re 

Alfonso I del Portogallo e della regina Mafalda di Savoia, dell'abbazia di San 

Vincenzo nei pressi di Lisbona. Fernando si applica nello studio con ottimi 

maestri di scienze e teologia e si prepara ad essere ordinato sacerdote.

Nel 1219, all'età di 24 anni, Fernando diventa sacerdote. Aspirando ad una vita 

religiosa più severa, Fernando riesce a farsi trasferirsi in un'altra comunità 

agostiniana, Santa Croce di Coimbra.Nel 1220 arrivano a Coimbra i corpi di 5 

frati Francescani decapitati in Marocco perché predicavano il Vangelo. 

Quando arrivano i frati del Monte Olivares, giunti per ritirare le salme, 

Ferdinando confida loro la sua ispirazione di vivere secondo il Vangelo. 

Ottenuto il permesso dal Provinciale Francescano di Spagna e dal Priore 

Agostiniano di entrare nel Romitorio dei Minori Ferdinando fa subito 

la professione religiosa e cambia il suo nome in Antonio.Antonio sul 

modello dei cinque frati uccisi in Marocco, desidera portare la parola di Dio 

agli infedeli anche se questo comporta il martirio, chiede e ottenne da frate 

Giovanni Parenti, allora provinciale di Spagna il permesso di partire. 

Si imbarcò con un confratello, frate Filippino di Castiglia, per il Marocco. 

La febbre malarica lo costringe a letto durante il viaggio verso l'Africa 

intrapreso nel 1220. La malattia si protrae e i compagni riescono a 

convincere Antonio a rientrare in patria per curarsi. Durante il viaggio 

di ritorno, una tempesta spinse la nave sulle coste della Sicilia orientale. 

Curato dai francescani della città in due mesi guarisce. Dai confratelli 

Antonio apprende che Francesco aveva convocato i frati alla Porziuncola 

di Assisi per il Capitolo generale di Pentecoste del 1221, durante il quale 

sarebbe stato presentato il testo della Regola. Antonio viene invitato al 

Capitolo Generale di Assisi. Arriva, con altri Francescani, a Santa Maria 

degli Angeli dove ascolta Francesco, senza conoscerlo personalmente. 

Il Ministro Provinciale dell'Ordine per l'Italia Settentrionale gli propone

di trasferirsi a Montepaolo vicino Forlì per celebrare la Messa in un piccolo 

Eremo. Per più di un anno Antonio si dedica alla contemplazione e alla 

penitenza occupandosi delle mansioni più umili e aiutando i fratelli, 

poi un giorno si reca, con i confratelli, nella Chiesa di San Mercuriale per 

assistere all'ordinazione di nuovi sacerdoti, dove ha occasione di pregare 

alla presenza di una vasta platea composta anche da notabili. L'impressione 

provocata dalla sua spontanea eloquenza fu tale che fu nominato predicatore, 

insegnando talvolta anche a Francesco il quale gli raccomandò di non perdere 

lo spirito della preghiera e della devozione. La sua predicazione ebbe inizio 

in Romagna, prosegui poi nell'Italia Settentrionale, per combattere l'eresia 

Catara in Italia e Albigese in Francia, dove giungerà nel 1225. Antonio era 

fermamente convinto che per contrastare gli eretici che disponevano di abili 

predicatori, fosse necessaria una preparazione teologica, per i frati minori 

e dopo molte insistenze Francesco gli consentì di fondare nel 1223 la prima 

scuola teologica francescana a Bologna, presso il convento di Santa Maria 

della Pugliola. La fama dell'eloquenza di Antonio e dei miracoli che 

accompagnavano la predicazione convinse papa Onorio a inviare Antonio 

in Francia per contrastare gli eretici catari, e Antonio rimase in quella terra 

per oltre due anni tra il 1225 e il 1227 predicando in Provenza, Linguadoca 

e Guascogna. Il padre provinciale di Provenza lo nominò dapprima guardiano 

del convento di Le Puy e poi superiore dei conventi del Limousin.La notizia 

del trapasso di Francesco e del Capitolo generale indetto da frate Elia, 

costrinse Antonio a rientrare  in Italia, e raggiunse la destinazione alla fine 

di Maggio dell'anno 1227. Il nuovo maestro generale dell'Ordine fra Giovanni 

Parenti nomina Antonio ministro Provinciale dell'Italia Settentrionale. 

Nel periodo successivo Antonio apre nuove case e visita i conventi per 

conoscere i frati e controllare le Clarisse e il Terz'ordine. A Firenze fissa 

la residenza a Padova scrivendo in due mesi i Sermoni domenicali e 

successivamente i Sermoni per le feste dei Santi, privilegiando i temi della 

fede, della morale e della virtù. L'amore di Dio e la pietà verso i poveri. 

La preghiera, l'umiltà e la mortificazione, scagliandosi contro orgoglio, 

avarizia, lussuria e usura.Nel 1228, su richiesta di Papa Gregorio IX, tiene 

le prediche della settimana di Quaresima e viene definito "Arca del 

Testamento". In tale occasione si racconta che la folla cosmopolita lo 

sentisse predicare con la lingua di origine di ciascuno di loro. Dal 1228 

al 1231 viaggia ininterrottamente nonostante le condizioni di salute precarie. 

Si ritira a Campo Sampiero vicino Padova per riposarsi, in una piccola 

stanza nell'Eremo  regalato ai frati dal Conte Tiso.Antonio si dedica alla 

predicazione e alla confessione. Il Conte Tiso si reca sovente nella stanza 

di Antonio per verificarne le condizioni di salute. Una sera, durante una di 

queste visite, assiste alla visita che Gesù Bambino fa al Santo. 

Le condizioni di salute di Antonio peggiorano e il 13 giugno 1231, sentendosi 

mancare le forze, chiede di essere riportato a Padova. Durante il viaggio viene 

ricoverato nel Convento dell'Arcella dove muore nel tardo pomeriggio. 

Il convento dell'Arcella e quello di Santa Maria Mater Domini iniziano una 

disputa per decidere in quale dei due luoghi sarebbe stato custodito il corpo 

dato che Antonio avrebbe desiderato morire in Santa Croce. La decisione 

spetta al Padre Provinciale che stabilisce che la salma venga deposta nel 

convento di Santa Maria Mater Domini. L'arca di marmo nella quale fu deposto 

divenne immediatamente meta di continui pellegrinaggi che non si sono mai 

arrestati fino ad oggi, e in occasione dei quale si sono verificati molti miracoli. 

Acclamato santo a furor di popolo ad appena un mese dal trapasso, Antonio 

fu canonizzato nella cattedrale di Spoleto il giorno della Pentecoste del 1232 

in presenza di papa Gregorio IX. San Bonaventura da Bagnoregio, durante 

la traslazione del corpo avvenuta 32 anni dopo la morte di Antonio, trova la 

lingua del Santo incorrotta. La Reliquia si trova ora nella Cappella del Tesoro 

nella Basilica di Padova di cui Antonio è patrono. Pio XII, nel 1946 proclama 

sant'Antonio dottore della Chiesa, e gli conferisce il titolo di doctor evangelicus, 

per la sua ferma e costante adesione al Vangelo. Sant Antonio viene onorato 

dalla Chiesa cattolica il 13 giugno.