Silenzio per comunicare con Dio

02.03.2018 15:52

Filmato  :  Papa Francesco  Dio si incontra  

La comunicazione con Dio può aver luogo soltanto se siamo in grado di comunicare con noi stessi. Molti non sperimentano Dio, perchè non sanno essere se stessi. Anelano alla vicinanza di Dio, ma sono molto lontano da se stessi. Come si può favorire una tale comunicazione? Il primo presupposto è il silenzio. Un silenzio in cui posso percepire i miei pensieri e desideri ed offrirli a Dio. Sono inoltre d'aiuto i vari metodi di meditazione e il culto, perchè può toccare il cuore. E' importante anche liberare le persone dalla pressione "a fare"

Chi prega sinceramente e mostra in silenzio a Dio ciò che è in lui, conoscerà il proprio cuore e potrà esprimere la sua gioia, ma anche la sua tristezza, la rabbia e la gelosia, i suoi aneliti e la sua delusione. Se mi presento a Dio senza difese, mi troverò di fronte la mia realtà interiore ed emergerà anche l'inconscio. Ciò che reprimo da tempo risalirà dal profondo del mio inconscio, se prego intensamente. La preghiera illumina gli abissi dell'anima. Non mi fermo però alla conoscenza del "mio io interiore", ma lascio che l'amore e la luce di Dio vi penetrino e lo rischiarino

L'assenza di Dio vuole purificarmi interiormente, affichè non confonda più le mie proiezioni con Dio e mi apra al suo incomprensibile mistero. Le passioni mi distolgono dalla preghiera, la falsano e mi portano a crearmi una immagine personale di Dio. Soltanto quando in me le passioni tacciono posso diventare tutt'uno con Dio, nel silenzio puro del mio cuore. In quel momento le passioni non hanno alcun potere su di me. 

In ogni uomo è presente lo "spazio del silenzio", solo che sovente ci è precluso da uno spesso strato di preoccupazioni e di problemi che vi si è depositato sopra. Tacendo ed ascoltando nel nostro intimo nella preghiera e nella meditazione possiamo entrare in contatto con questo luogo del silenzio, sia pure per un breve istante. Questo "spazio del silenzio" è il luogo in cui Dio dimora in noi. In questo luogo interiore gli uomini non hanno accesso con le loro pretese ed aspettative, con i loro giudizi e pregiudizi. Nè vi hanno accesso i pensieri e le passioni personali. Isacco di Ninive lo definisce : "il tesoro interiore". (Fonte Anselm Grun)

Di grande interesse l'approccio  della "fisica quantistica" con la Matrice Divina

<<Riconoscete ciò che è visibile, e ciò che vi è nascosto vi diverrà chiaro” ha detto Gregg Braden ricordando il Vangelo perduto di Tommaso (ampiamente citato). Non c’è niente di nuovo da scoprire, ma le informazioni di cui necessitiamo sono davanti ai nostri occhi, la cosa difficile è vederle. E in tutto questo, il ruolo principale lo gioca la “Matrice Divina”, quella rete di energie che tutto permea e che tutto connette, costituita da un intreccio di filamenti molto simili a quelli presenti nel nostro cervello.>>