Siate Santi come IO sono SANTO

15.11.2016 01:28

Filmati  :   La Santità    di Padre Serafino Tognetti

Maestro cosa devo fare per diventare santo 

Come raggiungere la santità   da Maria Valtorta

Paolo VI : <<Gli uomini del nostro tempo non hanno bisogno di maestri, ma di testimoni.>>

1 Cor 3, 16 : <<Non sapete che siete Tempio di Dio e che lo Spirito di Dio abita in voi?>>

Il Signore a Mosè : <<Siate santi, perché io, il Signore, Dio vostro, sono Santo.>>

Bollettino Salesiano : <<Delle cose divine, la più divina è quella di cooperare con Dio a salvare le anime.>>

Don Bosco : <<Non è la scienza che fa i santi, ma la virtù. Senza la pazienza non possiamo farci santi. Santifica gli altri santificando te stesso>>

San Paolo : << Santità per santificare è lotta contro il peccato e le tentazioni, ma anche sopportazione di ogni tribolazione fino all'EROISMO>>

Santo”, “Qadosh” in ebraico è un termine complesso che sta ad indicare “lontano dal profano” cioè sia “perfezione” che “consacrazione”. Nel momento in cui decidiamo di accettare liberamente di essere quel riflesso divino, quell’immagine di Dio che la Genesi ci dice essere presente in ogni essere umano dall’atto della creazione, allora la nostra libera scelta non può e non deve rimanere, secondo il Levitico, una questione puramente formale, di semplice presa di coscienza di una ontologia comunque esistente indipendentemente dal nostro riconoscimento. L’atto di libero arbitrio di accettare pienamente il seme divino che risiede nell’uomo deve essere atto di piena, totale consacrazione del singolo all’opera di emersione di quell’immagine di perfezione che il Padre ci ha donato nel Suo imprinting e che riposa in potenza in ciascuno. La consacrazione, la santità, diventa, dunque, lo sforzo singolare di passaggio da potenza ad atto in tale rispecchiamento, uno sforzo che si esplica primariamente nell’esercizio di equità e giustizia, con il riconoscimento dei sei diritti altrui fondamentali di vivere, di possedere, di lavorare, di vestirsi, di asilo e di dignità umana e nell’accettazione dei doveri, specialmente verso chi è più debole. Questa, allora, diventa la via “di santità” per attualizzare l’”imago Dei” di cui siamo portatori e per partecipare al grande piano divino di costruzione di quel Regno veniente che già esiste “in nuce” in ognuno di noi

La lotta per santificare, santificandosi, è quel lavoro eroico perché continuo, giornaliero, pressante nel farci vincere i nostri piccoli e grandi egoismi nel trattare con Dio e con il prossimo, dove spesso occorre tornare indietro, ossia ritornare sempre alla Fonte, a Colui che Solo possa darci tutto ciò che ci occorre in questo cammino. Tornare indietro anche per riguardare agli avvenimenti della propria vita cercando di cogliere quel filo sottile di Provvidenza, di Guida amorevole di Dio che ha ordito una trama ben ordinata per condurci da qualche parte. Viverli come quello che Papa Francesco ci esorta a vedere come un <<ripartire da Cristo significa avere familiarità con Lui, avere questa familiarità con Gesù per creare un movimento di “sistole - diastole” : unione con Gesù e incontro con l’altro>>.  La vita spirituale non è sempre un percorso in linea retta protesa verso un'unica direzione. Va messa in conto, con un sobrio e sano realismo, anche la debolezza umana, fattore che porta, in certi casi, anche alla caduta, lieve o grave che sia.

Papa Francesco indica le tre parole Gazie, Scusa, Permesso per l'amore sponsale fra marito e moglie. Gli stessi atteggiamenti cui ci invitano la Parola e le meditazioni sul santificarsi per santificare. Ringraziare per i doni ricevuti da Dio; chiedere scusa nel tornare sempre alla Fonte,  a Lui che è sorgente di ogni santità; scusa quando vogliamo ricaricarci spiritualmente, scusa quando abbiamo sbagliato, scusa quando ci rendiamo conto che la nostra superbia non ci consente di fare tutto da soli, perché Egli stesso ci avvisa: "Senza di me non potete fare nulla". Cercare di entrare nella vita degli altri non con l'irruenza di chi "pretende", bensì con la delicatezza di chi, saggiamente, con la virtù della prudenza sa farsi spazio nei tempi e coi modi giusti. Le forzature non ottengono niente da nessuno e la psicologia dei bambini aiuta nel comprenderlo, mentre la dolcezza, la discrezione, la "diplomazia" pur nella fermezza della verità, possono fare molto. 

Sant'Agostino affermava : "Chi salva un'anima, salva la propria."  La Regina di tutti i Santi, Maria Santissimaci insegni l'arte del santificarci per santificare.