<<Spesso il mondo e la psicologia dei sani, di chi non ha conosciuto la vera sofferenza, è fondata prevalentemente sulle cose che non contano, e la vita finisce per divenire monotona, una biada da rimuginare giorno per giorno.
Ed a loro le ore non portano più quei mille accadimenti che un malato nota e vive come cose meravigliose, per lui impossibili. Per esempio scendere o salire le scale, varcare una soglia, lavarsi la faccia, pulirsi i denti, portare alle labbra un bicchiere di acqua fresca, abbracciare un bambino, tendere la mano a qualcuno e così via. Per me sono tutte cose straordinarie, e chissà cosa pagherei per poterle fare, mentre chi può farle non se ne accorge nemmeno, e per lui finiscono per essere insignificanti.
Le persone che stanno bene spesso perdono il riferimento con la realtà vera, e finiscono per dare un'importanza enorme, a piccoli fastidi che non mancano mai.
Il valore autentico della vita, le persone sane finiscono per perderlo. La sofferenza diviene a volte un pungolo a vivere più intensamente il momento presente e porta a cogliere totalmente la vita, il vaslore di un sorriso e di un atto di bontà. Quante volte me viene voglia di gridare ai sani: "Sciocchi non vi accorgete di essere felici ? Io non vi invidio, vi esorto solo a gioire della vita.">>