Reticolo del nulla e vita eterna

23.08.2016 22:30

Il potere della “Creazione”  è nascosta in questa semplice formula fra il "nulla" e "l'infinito"Tutto ciò che percepiamo con i nostri  sensi non è altro che energia, che nasce dalle stesse particelle fondamentali. I singoli “pacchetti” di energia, ossia i  “quanta” sono le particelle subatomiche. L’energia esiste sotto forma di onde che si propagano nello spazio e nel tempo. Queste onde diventano particelle localizzate, in un tempo definito e in una posizione definita, solo quando diventi un osservatore e le puoi percepire tramite i tuoi sensi. Le particelle ridiventano onde qualora tu ritirassi la tua attenzione e l’oggetto che esse rappresentavano non è più localizzato nello spazio e nel tempo, ma da qualche parte si trova in quel momento. Parliamo, quindi, di “probabilità”. 

 

Ecco il relativo video da Vibrational Medicine (TrueRife - in lingua inglese).

 

<<ll nostro “Creatore” appartiene all’Infinito, anzi è l’infinito. Crediamo che esista perché qualcosa ci dice che così è. Sappiamo che il Creatore ha creato l’universo col tempo: in divenire. Sappiamo che per creare il tempo ha dovuto frazionare (quantizzare) l’infinitoLo ha fatto mediante l’uso del “nulla” in parallelo al “tutto”.  Cerchiamo ora di capire in che maniera concretizza questo nulla all’interno  del tutto. Deve dunque esistere un enorme reticolo, fatto da nodi e stringhe che pervade l’infinito, ma volumetricamente gli è molto inferiore. Inoltre il suddetto reticolotende a contrarsi, vale a dire che diventa sempre più piccolo, esattamente il contrario di quello che fa lo spazio infinito. Mi spingo oltre: se fino ad ora abbiamo immaginato lo spazio in espansione, adesso possiamo benissimo immaginarci lo spazio eterno sempre fermo in sé, quindi immutabile ed il reticolo in contrazione (rimpicciolimento) alla velocità della luce. Se ci si pensa bene  si capisce che non vi è alcuna differenza, tranne che essendo nulla il nulla, tutto risulta più realisticoDiciamo che nei confronti del nulla il tutto sembra che si stia espandendo, ma in realtà è il nulla che si restringeIn pratica se facessimo un differenziale, diremmo che il tutto tende a tutto ed il nulla tende a nullaEd è proprio questa la chiave per leggere il processo creativo. E’ ovvio che il nulla sia infinitamente minore al tutto. A rendere ancora più marcato il fatto vi è che il nulla ha un tempo intrinseco perché in contrazione, mentre il tutto è fermo e non ha tempo. Altro fattore determinante è che il reticolo del nulla, mentre regredisce, alterna la sua presenza in un andirivieni che persegue un secondo movimento. Vi è quindi un doppio movimento del nulla: il primo movimento lo vede ritirarsi su se stesso con andamento progressivo, il secondo movimento lo vede andare e venire con una frequenza tipica. Ora il tutto, come abbiamo detto non ha tempoPer cui lo scorrere del tempo del nulla va osservato in rapporto all’eternità del tuttoLe cose sono state create nel tempo perché soggette al tempo, lo ripeto ancora, create nel tempo non significa che hanno avuto un inizio qualche anno fa, significa che funzionano con il tempo perché sono poste in divenire. Il tempo scorre da sempre e nella realtà l’nizio e la fine sono illusori, perché relativi alla stessa dimensione, che è quella temporalePer chi invece si pone nell’infinito, non esiste nessun inizio  e nessuna fine, e dato che la dimensione eterna in ultima analisi è quella reale, risulta che il tempo in realtà non esisteLa materia che ogni giorno vediamo e tocchiamo non ha inizio e fine , essa è sempre stata creata, perché Dio non ha scelto un tempo di inizio della creazioneEgli ha creato il tempo in parallelo all’eternità, da sempre, perché egli è fuori dal tempo. Questo significa che il tempo delle cose è infinito, in quanto appartiene all’eternità ma non è eternità. Significa ancora che tutti gli eventi del tempo sono spalmati nell’eternitàEcco perché possiamo dividere il tempo all’infinito! Il tempo è come una pellicola di un film, stirata all’infinito. Possiamo percorrere questa pellicola alla velocità della luce e avremo il tempo (espansione dello spazio), possiamo aumentare esponenzialmente la velocità e vedremo scorrere gli eventi più in fretta (lancio della pallina, paradosso dei gemelli). Ma per percorrere tutta  la pellicola dovremmo avere velocità infinita e questo non è possibile perché noi siamo la pellicola, noi siamo nel tempo.  Ora ricordiamo che il nulla ha un tempo alterno di presenza assenza, tutti gli istanti di presenza assenza sono spalmati sull’infinito eternoSignifica che lo scorrere del tempo del nulla deve avvenire nell’eterno. Ma l’eterno non ha tempo, il tempo nell’eterno  non scorre perché tutto è ed è immutabile. Allora se calcolassimo il tempo del reticolo del nulla, rispetto all’eternità, vedremmo che esso scorre ad una velocità infinita mentre il tutto è fermo. Qual è il significato di questo calcolo? Il significato è che se facciamo scorrere con velocità infinita una frequenza, nel nostro caso quella del nulla che va e viene, essa genera due dimensioni paralleleLa prima dimensione, quella infinita, è il “Tutto Eterno”; la seconda dimensione, quella “definita” è lo spazio-tempo con il reticolo del nulla. Ora, spazio e tempo sono infiniti ma “definiti” quindi minori. E’ arrivato il momento in cui è possibile cambiare forma e sostanza al nulla. … Da un lato abbiamo l’illusione temporale e finita della materia e del relativo, con un inizio ed una fine dei tempi, e dall’altra parte l’universo spirituale assoluto, senza tempo né spazio come noi li vediamo. Pertanto, la fine dei tempi citata nei testi sacri indicherebbe un passaggio dimensionale e non un transito temporale. Con la fine dei tempi gli esseri umani mutano in una condizione eterna. La vita eterna è il sostare degli esseri nell’assoluto, tutti assieme in contemplazione mentre si confondono nel fuoco dell’amore e della pace più pura ed elevata all’infinito. Non una prosecuzione della vita, ma il suo perfezionamento, il completamento dell’esistere con doni incalcolabili, poteri su spazio-tempo e materia di cui ancora saremmo fatti, ma una materia perfetta ed incorruttibile, non soggetta al tempo.>> (Fonte "La terza persona" di Giovanni Ravani).