Problemi di Cuore

30.01.2014 19:50

di Chiara Tedeschi dal sito Donne cristiane nelweb

 

Un noto romanzo italiano si intitola “Va dove ti porta il cuore”.

Questa espressione è un modo di dire ed un consiglio che sentiamo spesso dare agli altri e che forse talvolta è uscito dalle nostre labbra. Quante volte ci è capitato di pronunciare o di sentirci dire "fa ciò che hai nel cuore"?

Cerchiamo di andare all’origine di questa espressione e di scoprire perché il cuore ha nei nostri pensieri e nella nostra cultura una così grande importanza. Il cuore è senza dubbio l’organo più importante del corpo umano, dalla sua corretta funzione dipende infatti l’ossigenazione e dunque la vita di tutti gli altri organi e dunque dell’intero organismo. La funzione vitale del cuore ha fatto sì che fin dall’antichità questo organo sia stato visto non solo come un membro del corpo umano, ma anche come la sede dell’anima e della coscienza. Da sempre la concezione del cuore trascende la sua funzione fisica.

In quanto cristiani dobbiamo andare oltre il pensiero comune e scoprire come la Bibbia parla del cuore dell’uomo.

In Geremia 17:9 è scritto:

"Il cuore è ingannevole più di ogni altra cosa,

e insanabilmente maligno;

chi potrà conoscerlo?”

Dalle Sacre Scritture sappiamo che solo Dio scruta e conosce il cuore di ogni uomo, le intenzioni e i pensieri che medita.

In Genesi 6:5 leggiamo:

Il SIGNORE vide che la malvagità degli uomini era grande sulla terra

e che il loro cuore concepiva soltanto disegni malvagi in ogni tempo.”

La malvagità e l’ingannevolezza del cuore umano sono da ricondurre alla sua natura carnale, il cuore infatti non è collegato all’anima quanto piuttosto alla sfera sentimentale- emozionale della carne.

La Parola ci dice che “ciò che brama la carne è morte, mentre ciò che brama lo Spirito è vita e pace” (Romani 8:6).

Come si può allora avere sempre la presunzione di credere che tutto ciò che è nel nostro cuore venga da Dio? La Parola di Dio non lascia dubbi sul fatto che anche Satana intervenga nel cuore dell’uomo, lo possiamo vedere in Atti 5:3

"Ma Pietro disse: “«Anania, perché Satana ha così riempito il tuo cuore da farti mentire allo Spirito Santo e trattenere parte del prezzo del podere?“ Anania e la moglie agiscono nella menzogna mossi probabilmente dall’avarizia e da ciò che satana gli aveva messo nel cuore.

 

 

Quando pensiamo al combattimento spirituale forse il primo campo di battaglia che immaginiamo è la mente; ma leggiamo Matteo 15:18 :

"Ma ciò che esce dalla bocca viene dal cuore,

ed è quello che contamina l'uomo.”

E' dal cuore che proviene ciò che ci contamina.

"Poiché dal cuore vengono pensieri malvagi, omicidi, adultèri, fornicazioni, furti, false testimonianze, diffamazioni." (Matteo 15:19)

"Perché è dal di dentro, dal cuore degli uomini,

che escono cattivi pensieri, fornicazioni, furti, omicidi." (Marco 7:21)

Il nostro cuore ha dunque bisogno di essere plasmato da Dio attraverso l’azione dello Spirito Santo.

Nel libro di Ezechiele troviamo due volte la promessa di Dio di mutare il cuore del suo popolo:

“Io darò loro un medesimo cuore,

metterò dentro di loro un nuovo spirito,

toglierò dal loro corpo il cuore di pietra,

e metterò in loro un cuore di carne.” (Ez 11:19)

Vi darò un cuore nuovo

e metterò dentro di voi uno spirito nuovo;

toglierò dal vostro corpo il cuore di pietra,

e vi darò un cuore di carne.” (Ez 36:26)

Spesso si commette l’errore di credere che insieme alla vita nuova in Cristo Gesù si riceva immediatamente anche la nostra completa trasformazione, ma non è così; il processo di trasformazione dalla morte dell’uomo vecchio alla vita dell’uomo nuovo è più o meno lungo e doloroso, un continuo morire a sé stessi.

Se fossimo chiamati a spiegare in cosa consista il cammino cristiano, probabilmente uno dei termini che useremmo sarebbe purificazione, ma le scritture parlano di una trasformazione della pietra in carne, ossia di un processo di vivificazione che dipende dalla nostra docilità all’essere purificati da Dio e a riconoscere e confessare i nostri peccati. Dio non può operare in noi senza la nostra volontà, dobbiamo rispondere alla chiamata di Dio

“Figlio mio, dammi il tuo cuore,

e gli occhi tuoi prendano piacere nelle mie vie”. (Proverbi 23:26)

Possiamo trovare nel libro del Deuteronomio il desiderio di Dio per il nostro cuore:

Oh, avessero sempre un simile cuore da temermi

e da osservare tutti i miei comandamenti,

affinché venga del bene a loro e ai loro figli per sempre!” (De 5:29)

Il nostro Padre celeste desidera donarci un cuore capace di temerLo e di seguirLo perché noi possiamo vivere delle sue benedizioni.

 

 

Il Signore non vuole solo una parte del nostro cuore ma che tutto il nostro cuore sia per Lui, ”Tu amerai dunque il SIGNORE, il tuo Dio,

con tutto il cuore,

con tutta l'anima tua

e con tutte le tue forze.” (De 6:5)

E' un comando che ci ha donato ben 63 volte e se ripensiamo ora alla natura corrotta e malvagia del cuore umano possiamo iniziare a comprendere perché Dio non possa accontentarsi di una sola parte del nostro cuore:

"E che armonia c'è fra il tempio di Dio e gli idoli?

Noi siamo infatti il tempio del Dio vivente,

come disse Dio:«Abiterò e camminerò in mezzo a loro,

sarò il loro Dio ed essi saranno il mio popolo.” (2 Corinzi 6:16)

Il fatto che Dio chieda così tante volte di essere amato con tutto il cuore ci porta a riflettere anche su un altro aspetto ovvero sulla difficoltà di donare a Dio tutto il nostro cuore. Dio è veramente al primo posto nella mia vita?

Ricerco la volontà di Dio o l’aiuto di Dio nel fare la mia volontà e realizzare i miei piani?

 

 

Una volta un fratello mi ha donato un consiglio prezioso, non conta ciò che si fa anzi occorre vigilare sulle intenzioni che sono all’origine delle nostre azioni. Le intenzioni che ci muovono possono rivelare ciò che abbiamo nel cuore e il peccato che abita in noi. Le intenzioni che mi muovono ad agire per me stesso e per gli altri sono pure?

Sappiamo che salirà al monte del Signore “l'uomo innocente di mani e puro di cuore, che non eleva l'animo a vanità e non giura con il proposito di ingannare.” (Salmo 24:4)

Chi è l’uomo puro di cuore? Avere un cuore puro vuol dire avere un cuore incontaminato, innocente, non compromesso e dunque un cuore rivolto totalmente a Dio o meglio un cuore messo da parte per Dio.

Osservando la Bibbia è possibile individuare le caratteristiche di un cuore puro: prima fra tutte l’umiltà.

Gesù stesso ci ha detto “Prendete su di voi il mio giogo e imparate da me,

perché io sono mansueto e umile di cuore;

e voi troverete riposo alle anime vostre.” (Matteo 11:29)

Le Scritture non solo sono ricche di esempi dove la mancanza dell’umiltà impedisce di potersi accostare a Dio e di comprendere la Sua volontà, ma rivelano anche cosa Dio dice a proposito della superbia del cuore:

“Chi ha un cuore superbo è in abominio al SIGNORE;

certo è che non rimarrà impunito.” (Proverbi 16:5)

Sterminerò chi sparla del suo prossimo in segreto;

chi ha l'occhio altero e il cuore superbo non lo sopporterò.” (Salmo 101:5)

Ci potremmo chiedere perché Dio considera la superbia un abominio; la superbia non viene dall’Eterno, ma è una caratteristica e un frutto del principe di questo mondo.

“Perché tutto ciò che è nel mondo, la concupiscenza della carne, la concupiscenza degli occhi e la superbia della vita, non viene dal Padre, ma dal mondo.” (1 Giovanni 2:16)

Nella Parola, la superbia non è mai correlata a niente di positivo, ma ad infamia, stoltezza e rovina:

“Venuta la superbia, viene anche l'infamia;

ma la saggezza è con gli umili.” (Proverbi 11:2)

“Nella bocca dello stolto germoglia la superbia,

ma le labbra dei saggi sono la loro custodia.” (Proverbi 14:3)

La superbia precede la rovina,

e lo spirito altero precede la caduta.” (Proverbi 16:18)

 

 

Altre caratteristiche di un cuore puro sono l’onestà e la bontà, che permettono alla Parola di Dio di portare frutto in noi e attraverso di noi:

“E quello che è caduto in un buon terreno sono coloro i quali,

dopo aver udito la parola,

la ritengono in un cuore onesto e buono,

e portano frutto con perseveranza.” (Luca 8:15)

D’altra parte impedisce la purezza del cuore l’ostinatezza; un cuore ostinato è incapace di ravvedimento e quindi di poter tornare a Dio e di ascoltarlo:

"La casa d'Israele non ti vorrà ascoltare,

perché non vogliono ascoltare me;

poiché tutta la casa d'Israele ha la fronte dura e il cuore ostinato." (Ez. 3:7)

È incapace di appartenere al Signore anche un cuore orgoglioso, l’orgoglio infatti comporta l’allontanamento da Dio

“Ma quando il suo cuore divenne orgoglioso e il suo spirito s'indurì fino a diventare tracotante, il re fu deposto dal suo trono e gli fu tolta la sua gloria.” (Daniele 5:20)

Orgoglio, superbia ed ostinatezza sono caratteristiche di un uomo ribelle a Dio

“Siamo stati ribelli al SIGNORE e l'abbiamo rinnegato,

ci siamo rifiutati di seguire il nostro Dio,

abbiamo parlato di oppressione e di rivolta,

abbiamo concepito e meditato in cuore parole di menzogna.” (Isaia 59:13)

Un uomo dal cuore incapace di conoscere la Verità:

"Un tal uomo si pasce di cenere,

il suo cuore sviato lo inganna al punto che non può liberarsene e dire:

«Ciò che stringo nella mia destra non è forse una menzogna?». (Isaia 44:20)

Senza una completa adesione del cuore a Dio non possiamo comprendere nulla delle cose del cielo :

"...perché il cuore di questo popolo si è fatto insensibile:

sono diventati duri d'orecchi e hanno chiuso gli occhi,

per non rischiare di vedere con gli occhi e di udire con gli orecchi,

e di comprendere con il cuore e di convertirsi, perché io li guarisca". (Mt 13:15)

Un cuore non donato a Dio è un cuore dove regna la morte, il peccato, è per questo che viene definito di pietra ed appartiene ad un uomo incapace di tornare a Dio.

 

 

C’è anche un altro aspetto sul quale vorrei soffermarmi: nella Bibbia si parla anche di indurimento del cuore, com’è dunque possibile che il nostro cuore diventi insensibile verso Dio? Ogni volta che pecchiamo di superbia, d’orgoglio e ogni volta che non perdoniamo ai nostri fratelli e ai nostri nemici noi condanniamo a morte parte del nostro cuore, noi togliamo il nostro cuore dalle mani di Dio e lo mettiamo in potere di satana già diamo al nemico il potere di riempire il nostro cuore!

L’ultimo aspetto sul quale voglio riflettere è il collegamento tra la fede in Dio e l’avere un cuore puro, un cuore puro è un cuore donato interamente a Dio ed è pertanto un cuore che può comprendere e conoscere l’Eterno e che confida nelle promesse del Signore

Darò loro un cuore per conoscere me che sono il SIGNORE; saranno mio popolo e io sarò loro Dio, perché si convertiranno a me con tutto il loro cuore.” (Geremia 24:7)

Le cose di Dio non si possono contemplare e comprendere con l’intelligenza umana:

“Gesù se ne accorse e disse loro: «Perché state a discutere del non aver pane? Non riflettete e non capite ancora? Avete il cuore indurito?” (Marco 8:17)

Persino i discepoli finché non ricevettero lo Spirito Santo rimasero ciechi e dal cuore indurito. L’uomo puro di cuore invece è capace di comprendere le cose di Dio, è un uomo sapiente poiché è un uomo che porta scritta la legge di Dio nel suo cuore

“La legge di Dio è nel suo cuore; i suoi passi non vacilleranno.” (Salmo 37:31)

“Ascoltatemi, voi che conoscete la giustizia,

popolo che hai nel cuore la mia legge!

Non temete gli insulti degli uomini,

né siate sgomenti per i loro oltraggi.” (Isaia 51:7)

Anzi proprio la conoscenza della Parola di Dio ci permette di custodire il nostro cuore dal maligno

“Ho conservato la tua parola nel mio cuore per non peccare contro di te.” (Salmo 119:11)

“Tutte le volte che uno ode la parola del regno e non la comprende, viene il maligno e porta via quello che è stato seminato nel cuore di lui: questi è colui che ha ricevuto il seme lungo la strada.” (Matteo 13:19)

Ed è sempre la Parola che ci aiuta a vedere com’è il nostro cuore davanti a Dio:

”Infatti la parola di Dio è vivente ed efficace, più affilata di qualunque spada a doppio taglio, e penetrante fino a dividere l'anima dallo spirito, le giunture dalle midolla; essa giudica i sentimenti e i pensieri del cuore.” (Ebrei 4:12)

La Parola di Dio è il martello che spacca la pietra del nostro cuore:

“«La mia parola non è forse come un fuoco», dice il SIGNORE,«e come un martello che spezza il sasso?” (Geremia 23:29) ...poiché ci convince in quanto al peccato e poiché ...

Ogni Scrittura è ispirata da Dio e utile a insegnare, a riprendere, a correggere, a educare alla giustizia.” (2 Timoteo 3:16)

Chiara Tedeschi dal sito Donne cristiane nelweb