Perché conviene diventare cristiani

06.04.2014 23:25

Vai in Aleteia  L'intenso diario del medico e scrittore Pavol Strauss, ebreo convertito al cristianesimo sotto il totalitarismo in Cecoslovacchia

articolo di Mirko Testa.

Il fattore decisivo all'origine della sua conversione è legato a una famiglia di convertiti, anch'essa di radici ebraiche, i Munk (in seguito interamente distrutta dalla follia dei campi di sterminio). La vita cristiana esemplare di questa famiglia lo affascinò in maniera irreversibile: “Da loro imparai cosa significa seguire Cristo nella vita di tutti i giorni, in un costante lavoro su se stessi e nell’amore verso il prossimo, verso tutti; imparando a fare sacrifici, autocritica ed a sopportare le croci finché col sacrificio della propria vita essi confermarono alla lettera la loro fermezza nel seguire Cristo, fino all’ultimo respiro, fedeli al loro modello divino”.
 
Nell'agosto 1942, Pavol Strauss si fece battezzare abbracciando in modo definitivo la fede cattolica. Per Strauss scrivere divenne quindi un apostolato. Si sentiva un terapeuta dell'anima e i suoi scritti cominciarono ad essere alimentati da una fiamma che potremmo definire paolina: “... una volta che veniamo a sapere in chi abbiamo creduto, non possiamo che ardere”. A chi, seguendo l’ideologia marxista, allo sbaraglio dal 1950 in poi, attaccava il cristianesimo dichiarando la sua débâcle e denunciando i suoi errori, Strauss rispondeva che il cristianesimo non fallisce mai e che gli errori sono solo colpa di singoli.
 
Soprattutto nell'opera Stretta è la porta (Edizioni Paoline) l’autore vuole dimostrare che la civiltà del tempo è malata e che la causa del morbo è il rifiuto (rinnegamento) di Dio. La soluzione è nel ritorno alla fede tradizionale, non dunque piccole modifiche di facciata ma profonda trasformazione della coscienza umana con al centro il messaggio di Cristo. Il messaggio che Strauss lascia anche al lettore di oggi è allora quello della necessità di abbracciare l’umiltà e l’ottimismo della fede, per farsi piccoli e tornare come bambini.