Per i giovani. Formazione multimediale.

19.09.2018 13:27

Federica: una fabbrica digitale per il futuro dell’istruzione universitaria 

www.federica.unina.it      279Corsi

A Federica produciamo il bene più prezioso, e scarso, per il futuro del Paese: formazione universitaria, pubblica, di qualità.

Grazie ai fondi strutturali europei, Federica è diventata una piattaforma d’avanguardia nel panorama internazionale. Oggi è un Centro d’Ateneo dell’Università di Napoli Federico II per l’innovazione, la sperimentazione e la diffusione della didattica multimediale.

L’Italia è oggi il fanalino di coda nella classifica dei laureati in Europa. Nella fascia d’età 25-34 anni, con una media UE del 37%, siamo al 24%. La metà di Francia, Regno Unito, Spagna, Polonia. Con un trend in peggioramento: negli ultimi dieci anni siamo passati da 290 mila a 215 mila laureati annui, un calo del 25%. Sono cifre che condannano il paese all’eutanasia.

Per invertire questo trend investendo sulle strutture universitarie tradizionali, mancano le risorse finanziarie, i tempi sarebbero lunghissimi, le soluzioni farraginose e obsolete.

L’unica alternativa praticabile, e sostenibile, è la formazione multimediale d’eccellenza.

Fino a pochi anni fa, l’e-learning si presentava con il marchio doppiamente negativo delle telematiche private e della FAD parastatale. Con l’ingresso sulla scena mondiale dei grandi atenei americani, c’è stato un brusco salto di qualità, e di scala. I MOOC (Massive Open Online Courses) di Stanford, Berkeley, Harvard, MIT e decine di altre università convogliano oggi, su pochi grandi aggregatori, oltre 40 milioni di studenti, da ogni continente e ogni fascia di età. Una «disruptive innovation» dell’intero ecosistema universitario.

Grazie alla dimensione open-access e globale dei corsi, i MOOC hanno imposto standard elevati. Cambiando radicalmente lo storytelling della formazione a distanza, oggi sempre più percepita come una risposta didattica d’avanguardia ai bisogni formativi delle generazioni digitali.

Con costi estremamente ridotti, realizziamo didattica multimediale online all’avanguardia internazionale. Con 300 corsi blended e 75 MOOCs, e 5 milioni di accessi nel 2015, Federica è la maggiore piattaforma europea facente capo ad una università pubblica. Grazie ad anni di ricerca, sperimentazione e innovazione, e a un team di giovani professionisti, Federica ha sviluppato una interfaccia di straordinaria efficacia, che integra testi, video e un ricco corredo di link alle più autorevoli fonti online. Con una attenzione particolare al design, secondo la migliore tradizione italiana.

I Corsi di Federica riproducono rigorosamente i contenuti dell’insegnamento universitario e coprono un ampio ventaglio disciplinare. Si prestano, quindi, ad essere utilizzati sia secondo il modello flipped classroom (come supporto-integrazione dei corsi in presenza), sia come sostitutivi, a pieno titolo, della erogazione in aula. In entrambi i casi, l’insegnamento può essere supportato da un monitoraggio puntuale delle attività di apprendimento (learning analytics).

Accanto ai docenti della Federico II, Federica ospita prestigiosi colleghi di altri Atenei e  in Italia.

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3 consigli per ricominciare a studiare: diventa il tuo self-coach

18 settembre 2018

Redazione Federica.eu, Notizie dallo staff
 

Tornare sui libri dopo la pausa estiva è sempre dura… chi non vorrebbe rendere tutto più semplice?
Sempre più spesso sentiamo parlare del fenomeno “coaching”. Per gli appassionati di sport risulterà più immediato coglierne il significato: il verbo “to coach” sta per allenare, preparare. Oggi il termine racchiude uno straordinario potenziale: il miglioramento della vita privata e professionale delle persone. A chi non piacerebbe avere un “coach” personale che, ogni giorno, ci motiva e sprona a studiare? E perché non essere proprio i coach di noi stessi?
Ecco alcuni consigli per rimettersi sui libri con il self-coaching:

1. “Si faccia una domanda e si dia una risposta”
Molti esperti di Life Coaching ritengono sia necessario concentrarsi innanzitutto sull’“area di minore soddisfazione”, l’aspetto della nostra attività, in questo caso lo studio, che meno ci rende appagati così da poterlo migliorare. Una volta trovate dentro noi stessi le aree da potenziare, bisogna capire quali risultati vogliamo ottenere. E qui arriva Marzullo: porsi delle domande è fondamentale per analizzare la situazione. “Cosa realmente desidero?” ’‘Come organizzerò il mio lavoro?” “L’ambiente in cui lavoro è ottimale?” “Aiuterebbe conciliare lo studio con lo sport?” “Meglio studiare soli o in gruppo?”.

2. Preparare un piano d’azione
Rispondere alle domande significa tracciare una mappa dentro cui muoversi. É importante però fissare degli obiettivi possibili: niente doppi salti mortali carpiati o rischiate di mandare all’aria tutto! Un supporto concreto per valutare i propri risultati è la lista di cose da fare mensilmente: fissare obiettivi a breve termine, depennare le cose già fatte e “celebrare” i piccoli traguardi raggiunti mantiene alta la motivazione.

3. Non solo studio
Riprendere gli studi dopo una lunga pausa e mettere i risultati accademici al primo posto non vuol dire però dedicarsi 24 ore ai libri e alla vita da biblioteca. Per rendere le ore di studio più efficaci anche le pause e le ore di svago sono importantissime: perché non dedicare un po’ di tempo a settimana allo sport? Vi aiuterà anche a ristabilire una routine sicuramente persa durante le vacanze estive. Molto utile è anche studiare in compagnia: oltre a rendere il tutto più divertente, è bene confrontarsi con i propri compagni di corso per consigli e appunti.

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Redazione Federica.eu, Notizie dallo staff

Il mercato del lavoro è in costante mutamento: giorno dopo giorno aumentano le sfide per lavoratori e aziende, di fronte a un mondo che cambia (in)seguendo la scia delle nuove tecnologie. Eppure in questo scenario, tutt’altro che stabile e facile da inquadrare, esistono due punti fermi, anzi due parole d’ordine che possono aiutarci a rimanere competitivi e al passo con i tempi: flessibilità e formazione continua (il 39% di loro sostiene di aggiornarsi almeno ogni sei mesi).
Vent’anni fa nessuno poteva prevedere un tale impatto dei Social Network e la nascita di figure professionali volte a gestire il marketing e le community in rete. Allo stesso modo, nei prossimi decenni, nasceranno nuovi lavori che oggi non siamo ancora in grado di immaginare: secondo una ricerca del World Economic Forum, il 65% dei bambini di oggi svolgerà una professione che attualmente non esiste.
E se non possiamo prevedere il futuro, neanche con l’aiuto di una sfera di cristallo, possiamo imparare a leggere i dati che non solo ci aiutano a capire la società odierna per interpretarne le evoluzioni future, ma ci aiutano a capire quali saranno le professioni più richieste tra qualche anno.

Ecco 4 settori chiave nel futuro del mondo del lavoro:

1) E-commerce
Nonostante in molte province si continui a investire nella costruzione di grandi centri commerciali, i negozi e gli acquisti online sono in costante crescita: tra non molto gli esperti in e-commerce saranno più richiesti dei commessi. L’esperienza di shopping si evolve integrando esperienza online e offline: studiare e specializzarsi nel settore delle tecnologie applicate allo shopping può essere, perciò, un’ottima mossa per trovare lavoro.

2) Big Data
Viviamo nella Big Data Age: un mondo sempre connesso a Internet che produce milioni di dati al minuto, un vero e proprio “petrolio” del nuovo capitalismo digitale che ha fatto la fortuna dei giganti della new economy. Che si tratti di dati utili alle aziende o dati sensibili da proteggere, in futuro saranno maggiormente ricercate figure capaci di analizzarli e gestirli.
Se vi interessa questo ambito, date un’occhiata al corso di Analisi dei Dati.

3) Programmazione
Dalla seconda rivoluzione industriale in poi, viviamo nella costante paura di essere sostituiti dalle macchine e dai robot. Probabilmente negli anni a venire molte professioni scompariranno, ma ne nasceranno delle nuove: qualcuno dovrà pur programmare e gestire i macchinari! Imparare a programmare sarà fondamentale per trovare un impiego e si prevede nasceranno figure professionali come programmatori di intelligenze artificiali, robotic engineer, esperti di cybersicurezza.
Per non farsi trovare impreparati, su Federica Weblearning è disponibile il MOOC Laboratorio di Programmazione.

4) Cura della persona
Se in alcuni ambiti come il manifatturiero, l’agricoltura e la pesca la manodopera rischia di essere rimpiazzata dalle macchine, ce ne sono altri in cui l’uomo non può essere sostituito, come nel settore della cura alla persona, con infermieri, badanti e care giver. In Italia, infatti, il 22,3% della popolazione ha più di 65 anni, una percentuale destimata ad aumentare nei prossimi anni. Con una nazione che invecchia, sarà in crescita la richiesta di figure in grado di prendersi cura dei più anziani ma anche professionisti in grado di starci vicino nei momenti difficili, come gli psicologi

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“Non si finisce mai di imparare” è un modo di dire che grazie al Lifelong Learning (LLL) sta divendando una filosofia di vita: sempre più spesso si sente parlare dell’apprendimento permanente, un nuovo modo di intendere la formazione che non si esaurisce una volta concluso il tradizionale ciclo di studi. Si presenta come un nuovo approccio da adottare che, grazie allo studio costante e continuo, mantiene la mente sempre allenata e pronta ad accettare nuove sfide.
Quali sono i principali vantaggi del Lifelong Learning? Ne abbiamo individuati almeno 3.

1. Fa bene alla carriera

Continuare a studiare diventa una strategia di sopravvivenza nel mondo del lavoro. I professionisti più competenti e aggiornati portano valore aggiunto alle aziende: è per questo che molti datori di lavoro investono nella formazione continua dei propri dipendenti. Lo conferma anche la rivista The Economist, “al giorno d’oggi la robotica e l’intelligenza artificiale richiedono un’altra rivoluzione educativa. La vita professionale è sottoposta a cambiamenti talmente veloci e duraturi che non è sufficiente studiare di più a scuola all’inizio. Occorre essere in grado di acquisire nuove capacità nel corso dell’intera carriera”.

2. Rende felici

I vantaggi della formazione continua non riguardano solo la produttività e il potenziamento delle skill. Secondo il magazine Psychologies imparare cose nuove ci rende felici: gli esseri umani hanno un desiderio naturale di conoscenza, l’apprendimento aiuta a costruire la fiducia in se stessi e nelle proprie capacità. Inoltre, il Lifelong Learning combatte la pigrizia e mantiene impegnati, permettendoci di scoprire nuovi interessi e passioni.

3. Favorisce le relazioni

Il processo di apprendimento è sempre stato altamente sociale: impariamo grazie agli insegnanti, ai nostri genitori, agli amici e ai colleghi. Il LLL è un’ottima opportunità per far crescere il nostro network: frequentare un corso ci mette in contatto con persone dai nostri stessi interessi che potrebbero essere la chiave per trovare un nuovo lavoro o semplicemente amicizie e potenziali colleghi.

Scopri i nostri MOOC: Federica.eu è l’università pubblica online con centinaia di corsi pensati per tutti i Lifelong Learners e alle loro diverse esigenze formative.

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Nuovo lavoro?  3 consigli per partire con il piede giusto

2 agosto 2018

Redazione Federica.eu, Notizie dallo staff

Se avete cambiato lavoro da poco o se avete appena ottenuto il vostro primo impiego, la prima cosa che vogliamo dirvi è “Complimenti!”. Un nuovo importante capitolo della vostra carriera sta per iniziare e bisogna godersi la soddisfazione di aver superato le selezioni ed essere riusciti a ottenere il posto. Poi inizia una fase diversa: chi è alla primissima esperienza lavorativa lascia la vita universitaria ed entra nel mondo degli adulti, per chi cambia lavoro è il momento di ricominciare col piede giusto e fare tesoro delle esperienze passate. Sì, esatto, iniziare “col piede giusto” perché la prima impressione è importante! Il vostro atteggiamento nelle prime settimane sarà determinante per l’opinione che i vostri responsabili e colleghi si faranno di voi. Attenzione perché potreste non avere il tempo di cambiare rotta ed essere mandati a casa ancora prima di entrare nel vivo della nuova esperienza.

Abbiamo individuato 3 cose di cui dovreste tenere conto quando si inizia un nuovo lavoro.

  1. Non si finisce mai di imparare

Ottenere un lavoro non è un traguardo ma solo un inizio, c’è ancora tanta strada da fare! Per i giovani alla prima esperienza ci sono una valanga di cose da apprendere e, anche i professionisti, nonostante abbiano già un expertise nel loro settore, devono imparare le dinamiche della nuova azienda. Per restare competitivi e stare al passo è importante aggiornarsi costantemente in un’ottica di lifelong learning. Sul nuovo posto di lavoro prendete appunti e fate domande, darete la buona impressione oltre ad imparare cose nuove.

  1. L’umiltà al primo posto

Anche se nella precedente azienda eravate al top e vi eravate guadagnati la fiducia dei superiori, cominciare un nuovo lavoro è praticamente ricominciare da capo, anche per i professionisti più esperti. Ogni azienda ha il proprio modo di funzionare, quindi, vantarsi dei precedenti successi e spiegare a tutti come si fanno le cose perché altrove agivate diversamente non può che nuocervi! Sarà molto meglio mostrarsi entusiasti, umili, professionali e pronti all’ascolto.

  1. É importante adattarsi

Nelle prime settimane sarà normale sentirsi un po’a disagio: ci sono tante cose che potreste non aver capito e non conoscerete bene né gli spazi né i colleghi. Fare conoscenza e instaurare un rapporto cordiale e socievole è fondamentale perché vi aiuterà a collaborare meglio e a rafforzare il team. Dai colleghi è bene anche prendere spunto per ambientarsi meglio, nel modo di vestire per esempio: se tutti adottano un abbigliamento formale è bene vestirsi e mantenere un aspetto tale, se invece l’ambiente è casual e rilassato, potreste sentirvi a disagio in giacca e cravatta. Anche e soprattutto la puntualità e il rispetto degli orari è indispensabile. Cercate di arrivare anche con un po’ di anticipo e di attenervi alle pause fissate. Arrivare in orario e saper gestire bene il proprio tempo sono comportamenti vincenti.

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Nel 2030 la metà delle attuali professioni sarà scomparsa e già oggi il 35% dei lavoratori europei è occupato in un settore non correlato ai propri studi (Ocse). La capacità di misurarsi con la sfida del cambiamento sarà la competenza principale dei lavoratori del prossimo futuro. Nel mondo, il pubblico principale dei MOOC è oggi quello dei lavoratori, che utilizzano la nuova learning technology per essere più competitivi sul mercato nazionale e internazionale. I MOOC per il lavoro offrono un ventaglio di possibilità: acquisire nuove competenze, con particolare attenzione alle digital e soft skills; certificare i percorsi di formazione; potenziare il proprio profilo culturale; migliorare la propria posizione lavorativa. Naviga nel catalogo generale dei corsi. Scopri da te cosa può migliorare il tuo profilo professionale. Abbiamo selezionato alcune piste, molte altre sono in arrivo.

I MOOC sono al centro della trasformazione delle forme di certificazione dei percorsi formativi. Accanto ai titoli universitari – laurea, master, dottorato – l’attestazione delle competenze è sempre più formalizzata attraverso certificati che nel loro insieme formano un portfolio personale. I grandi provider internazionali hanno già finalizzato accordi con le più importanti piattaforme dedicate al networking professionale, LinkedIn in testa, consentendo l’immediata condivisione dei certificati conseguiti, per i singoli corsi e le specializzazioni. Grazie alla partnership con edX, piattaforma Harvard&MIT leader nel mondo MOOC lanci, Federica offre la possibilità di utilizzare questo circuito anche con corsi in Italiano. Tutti i corsi di FedericaX sono accessibili gratuitamente e danno la possibilità di conseguire un verified certificate a fronte di una piccola fee.