Innamorarsi della realtà con tenerezza

25.07.2019 11:17

FILMATO   :   Innamorarsi della realtà  di Ermes Ronchi

Innamorarsi della realtà con tenerezza ,

agendo con forza, con lo spirito, con il pensiero creativo

della luce, della carità e della bellezza.

I virtuosi camminano, i sapienti corrono, gli innamorati volano. È un detto della mistica con il pensiero medioevale.
Cosa è innamorarsi? Se ti è successo almeno una volta sai la distinzione tra vivere e sopravvivere.
È la sola pregustazione del regno di Dio
Ma cosa è la realtà? È tutto quello che si può mettere sotto questo nome, purché non fittizio.
Come fare per innamorarsi della realtà? Con due cose:
occhi puri e cuore spazioso.
Il primo ad innamorarsi della realtà fu il Creatore. Interpreta la realtà con la chiave della bellezza.
Questa meraviglia originaria è definita il tutto abbracciante (perché il mondo non è sempre comprensibile ma è sempre abbracciabile)
Quando parlo di innamoramento non si può farlo senza parlare di bellezza.
La cosa più bella? Chi tu ami (Saffo)
Bellissimo è l’amato (Cantico dei Cantici)

La bellezza è più originaria del peccato originale. Il bene è più antico del male.

Ma la realtà è complessa. Come posso fare verso i buchi neri della storia?
Dare. Che è tutto Vangelo.

Ci sono due piste. A noi tocca innamorarsi del grido. Il grido dei poveri e della terra. Allora provare dolore per il dolore del cosmo. Cosa posso fare?
Mettermi in ascolto. E non tanto fare qualcosa per loro, ma essere loro. Io sono loro. Io sono quell’uomo e quella donna è mia madre. Non sono lontani se il cuore è ovunque.
E dire no, tu non lo butti in mare perché questo è mio figlio.
Con combattiva tenerezza.
Amatevi perché altrimenti vi distruggerete... è tutto qui il Vangelo.

La seconda pista di fronte ai buchi neri la prendo da Kandinsky, che all’opposto dei buchi neri pone i buchi bianchi. Immaginare e mettere i primi mattoni di un’alternativa. Il bianco è un colore silenzioso, più contenuto degli altri, proprio della non violenza. È il colore che ci permette di dire che c’è una contro-storia.
Il bianco è lo spazio libero, l’inizio di tutto.
Il nostro compito è trovare i nostri buchi bianchi, i nostri spazi di resistenza
. È frammento libero e non violento, che ti fa ripartire. È la piccola crepa, che non vedi, che fa crollare l’edificio senza far morire nessuno.

Si vota ogni volta che si apre il portafoglio, si fanno delle scelte. Ogni volta che si acquista il cioccolato dalla cooperativa equo solidale piuttosto che dalla nestlè.
Il mondo è pieno di buchi bianchi che resistono all’omologazione. Sottrarsi al sistema vuol dire non accettare l’idea dell’omologazione. Credere nella bontà, che mi piace di più dell’amore.
Questo per me significa innamorarsi della realtà.

La Bibbia è piena di buchi bianchi
È vero che ci sono buchi neri, ma ci sono anche streghe che diventano madri. La fede è infinita passione per l’esistente, non espressione mentale.
La realtà è fatta di anima e corpo, è fatta di fame e cibo.
La realtà non è solamente quello che ci tiene in vita ma è anche un principio di godimento. La realtà come mistero gaudioso.

Se il primo a innamorarsi della realtà è stato il creatore, poi è arrivato un poeta e sognatore: Gesù di Nazaret
La strategia di Gesù partiva dalla fame, dai bisogni della gente. Gesù cammina di volto in volto, senza mai chiudersi.
Io avrei voluto stare con Gesù per imparare l’esegesi della vita, anche dai piccoli gesti la sapienza del vivere. E so che avrei saputo amare la divinità di Gesù amando prima la sua umanità.
Gesù amava la realtà laica delle strade. Ha portato i sui a imparare nella strada. Amava il linguaggio della casa, l’aramaico.

Sceglie parole di tutti i giorni, che raggiungono tutti, in modo semplice e diretto. Per questo diventa narratore di parabole.
Le parabole rappresentano la punta più raffinata del suo linguaggio.
E per Gesù le parabole sono riempite di terra e di pane.
Gesù ci invita ad esplorare la nostra sacralità esplorando la sacralità del mondo.
Per amare la realtà ci vogliono occhi puri e cuore spazioso
Gesù guardava con occhi puri e sognanti insieme.
E dopo aver osservato., sconfinare in alto.

Se guardi capisci che c’è una sapienza nella natura. La sapienza della natura è quella di essere dono e crescita. Vale per l’umano e per Dio. Perché la legge dello spirito e quella della vita reale sono in fondo le stesse.
Quindi per innamorarsi della realtà bisogno vedere, è fermarsi perché allora scopri la sapienza Ti devi inginocchiare davanti alle cose e alle persone, come diceva Ermanno Olmi. E allora si scopre che la realtà è qualcosa di più di un problema.

Gesù non manda via nessuno, abbraccia l’imperfezione come possibilità da cui ripartire sempre.
Siamo tutti feriti, opachi, duri, spinosi, non finiti. Eppure questa umanità imperfetta è adatta al seminatore.

Allora ama e abbraccia questa realtà imperfetta. Io amo il campo imperfetto.
Oltre alla “banale” perfezione proviamo ad entrare nel territorio dei germogli. Non siamo qui per essere perfetti ma per essere fecondi, magari di un granello di luce.

Tanti piccoli buchi bianchi che si moltiplicano dentro i buchi neri della storia.
È commovente guardare il mondo con lo sguardo di Gesù. Guardarlo dal basso, dalla terra. Il Vangelo dal basso, dal suolo.
Dalla parabola di Gesù appare una visione bellissimo di Gesù. Il centro del vangelo della terra è il piccolo seme. Se riesci a stupirti di questo, ti sentirai da forze buone miracolosamente accolto.

Gesù è innamorato della piccolezza. L’economia della piccolezza attraversa tutta la Bibbia. Questo ci porta a prendere molto sul serio giovani e bambini.
Le vocazioni più grandi accadono proprio mentre siamo immersi nella realtà

Non possiamo che continuare ad essere dentro la realtà
Se guardo il mondo, con occhi puri e cuore spazioso allora un grammo di luce può fare da contrappeso a diversi chili di ombra. Alleviamo scintille allora e diventiamo pietre focaie. Dio ama racchiudere il grande nel piccolo. L’amore ama rinchiuderlo nel cuore e se stesso in noi

Allora Ermes che cosa dobbiamo fare?
Si tratta di moltiplicare il cuore. Perché credo che il nostro problema oggi sia quello di avere un cuore atrofizzato sulla nostra fame. Vivere con attenzione. Ascoltare la vita con orecchio incantato. Invece noi ci nutriamo di ridondanze.
E poi cercare i posti della nostra libertà.
Per me è guardare come guardava Dio. Con gli occhi di Gesù, incantato
Come può essere piccolo Dio, e noi sprechiamo. L’istante si apre sull’eterno.
E poi dobbiamo opporci. È la combattiva tenerezza che ci dice: non puoi buttare in mare quel piccolo. Non ti è lecito.

"La battaglia di fronte al male ci fa innamorare del bene”.