Fiorenzo Bacci artista

08.02.2018 12:51

Sabato di grande emozioni per Fiorenzo Bacci e la moglie Gabriella Sappa, in occasione dell’udienza di chiusura dell’anno giubilare. Consegnato a Papa Francesco l’altare realizzato dallo scultore pugliese che assieme alla moglie ha potuto incontrare il Pontefice in piazza San Pietro. L’opera sarà donata ai terremotati del Centro Italia. (13 novembre 2016 )

 

Filmato  :  Scultura a Giovanni Antonio da Pordenone   

intervista all'artista Fiorenzo Bacci (Suo sito web : F_Bacci)

Download  :  Scultura in bronzo di Giovanni Paolo II 

Fiorenzo Bacci vive e lavora a Porcia (Pordenone). L'artista è nato a Todi (Perugia), ove la creatività degli artigiani stimola la voglia di imparare i primi rudimenti della scultura. Alla sua città che lo ha fatto sentire artista da sempre ha dedicato, grato, due delle sue opere. Terminati gli studi classici,abbraccia la carriera militare, frequentando i regolari corsi a indirizzo ingegneristico dell'Accademia di Modena. Non tralascia l'arte, anzi, uno dei temi principali della sua vita - l'essere bersagliere - è oggetto di molte opere: La sua incontenibile attrazione per l'attività creativa ha finito per prevalere sul pur forte attaccamento alla vita di comandante; ha scelto perciò di lasciare l'Esercito nel grado di Colonnello per dedicarsi a tempo pieno all'arte, in particolare a quella sacra.

Fermamente convinto della finalità didattica delle mostre d'arte, Bacci ha sempre esposto con finalità culturali: Torino(Palazzo dell'Arsenale) - Firenze (Palazzo dei Congressi) - Viareggio (Palazzo Paolina) - Ferrara (Sala Efer) - Genova (Palazzo Ducale) - Vicenza (Basilica Palladiana) - Spittal (Palazzo Comunale) e Memphis (Tennessee, U.S.A.), dove è stato invitato dal National Ornamental Metal Museum a esporre e presentare la sua corrente, il Realdinamismo.

Attualmente l'artista è impegnato nella realizzazione scultorea del progetto Camminare il Cantico di Frate Sole, da collocare nel Parco Letterario Francesco d'Assisi, fondato dallo scrittore Stanislao Nievo, che così si è espresso: "Frate Sole guida dieci gruppi (uno per ogni strofa del Cantico delle Creature n.d.r.) e diciotto sculture, per seminare la semplicità istintiva che unisce la natura perenne alla scultura dinamica, per farle cantare insieme".

Per volontà dell'Ente Parco Monte Subasio, completano il progetto Camminare il Cantico di Frate Sole quattro sculture a tema laico: l'acqua, il fuoco, il vento, la terra. "Saranno queste opere ad aprire i sentieri di Francesco nel suo Parco. È il dono di Fiorenzo Bacci. Frate Focu, Sora Aqua,  Frate Vento, Matre Terra ci vengono incontro in una dimensione appartenente alla forma più sensibile e spirituale che possiamo conoscere: l'arte di vivere, di sentire e di percorrere il Parco Letterario" (S. Nievo).

Per chi volesse completare il "percorso" delle sessantatre opere pubbliche dell'artista ricordiamo le principali: la Cripta romanica di San Terenziano (PG) - il Palazzo Comunale di Senigallia - la Rocca di Bergamo - San Giorgio del Sannio (BN) - centro storico di Chivasso - Cattedrale di Concordia Sagittaria - Erba (MI) - Comunità di San Patrignano - Parco Italia a Sidney - Sacrario di El Alamein ecc. Una sua opera, la Spogliazione di Francesco, è stata installata nel Monastero di Siessen (Germania), quale inizio di un percorso di spiritualità francescana. L'ultima scultura di carattere sacro è stata realizzata per la Chiesa di San Giovanni Evangelista ad Alessandria.

Jacques Delors nel giugno del 1990 gli ha conferito,per meriti artistici,il premio Medaglia d'oro per la sezione Scultura nell'ambito del Grand Prix Mediterranée Etoile d'Europe.

(da “Fiorenzo Bacci e il realdinamismo” di Francesca Bacci)

 

Statua di Giovanni Antonio de Sacchis "Il Pordenone"

 

 

 

Davanti alla loggia del municipio di Pordenone è stata collocata una statua di Giovanni Antonio de Sacchis, Il Pordenone, realizzata da Fiorenzo Bacci. La scultura rappresenta il pittore mentre sta lavorando all’affresco del San Rocco, che si trova nell’attiguo duomo. Il progetto non prevede spese per il Comune.

«La statua nasce con una finalità ben precisa – ha dichiarato l’artista –, far sentire nuovamente alla città dopo cinque secoli la presenza, attiva e propulsiva, del Pordenone». Con quest’opera Bacci si propone di richiamare alla memoria collettiva la figura del de Sacchis, anche per contribuire alla diffusione della conoscenza delle sue opere che si trovano a Pordenone, nella sua provincia e in altre città italiane.
«
Secondo gli studiosi l’affresco di San Rocco presente nel duomo di San Marco sarebbe un autoritratto del pittore – ha proseguito Bacci –. Ho riportato in forma di statua questa immagine mettendo alla base dell’opera gli attrezzi per dipingere e sul cavalletto l’immagine usata per ricavare la sinopia dell’affresco». La scultura, fusa in bronzo a cera persa, è stata patinata con i colori usati dal pittore per il San Rocco ed è stata concepita come mobile per poter essere trasportata anche come icona di Pordenone. Un ulteriore omaggio, dunque, alla figura e alla produzione del pittore, considerato fra i massimi del Cinquecento, precursore del manierismo a cui si ispirarono fra gli altri anche il Tintoretto, il Parmigianino e il Tiziano.

 

Monumento per il 150° dell’Esercito Italiano

L’opera, patrocinata dal Comune di Pordenone, verrà collocata temporaneamente dal 7 al 13 maggio sulla destra del palco naturale di piazza XX settembre e poi, dopo esser stata esposta in varie città italiane di regione in regione per rendere omaggio a tutti i Caduti per la Patria, verrà definitivamente collocata all’interno del Palazzo Ducale di Modena, sede dell’Accademia militare. Questo monumento è stato suggerito dagli Ufficiali che hanno frequentato l’Accademia Militare ed è dedicato a tutti coloro che hanno operato, in pace ed in guerra, nelle Forze Armate italiane.

La scultura si presenta come una piramide di bronzo su cui sono descritti in bassorilievo gli episodi più significativi degli ultimi 150 anni della storia italiana. L’interno, con la bandiera tricolore ed una patinatura mimetica è dedicato all’Esercito moderno. Sulle pareti sono trascritti i nomi delle varie missioni internazionali di peace keeping, alcune delle quali sono ancora in atto

Frasi e citazioni sulla scultura

Tu vedi un blocco, pensa all’immagine: l’immagine è dentro, basta soltanto spogliarla.
(Michelangelo Buonarroti)

Ho visto un angelo nel marmo ed ho scolpito fino a liberarlo.
(Michelangelo Buonarroti)

La scultura dona un’anima al marmo.
(François René de Chateaubriand)

Scolpire è arrestare l’energia per contemplarla, catturare la vitalità per domarla e nutrirsene.
(Michel Onfray)

Il blocco non parteggia per lo scultore, è contro di lui.
(Thomas Mann)

Scolpire non è scavare una pietra, è trovare il respiro della vita in essa e rivelarlo
(Anonimo)

Un bravo marmista conosce la materia. Sente dove cederà al suo assalto perché l’incisione è già presente nel blocco e aspetta solo di essere rivelata; lo scultore, con precisione quasi millimetrica, ha intuito quali sembianze assumerà l’opera che solo gli ignoranti credono sia frutto della sua volontà. E invece lui non fa altro che svelare: il suo talento, infatti, non consiste nell’inventare forme, bensì nel rendere manifeste quelle che erano invisibili.
(Muriel Barbery)

La scultura è come l’arte drammatica, la più difficile e insieme la più facile di tutte le arti. Copiate un modello, e l’opera è compiuta; ma imprimervi un’anima, creare un tipo, nel rappresentare un uomo e una donna, è il peccato di Prometeo. Nella scultura questi successi sono rari quanto nell’umanità lo sono i poeti. Michelangelo, Michel Columb, Jean Goujon, Fidia, Prassitele, Policleto, Puget, Canova, Albrect Durer sono i fratelli di Milton, di Virgilio, di Dante, di Shakespeare, di Tasso, di Omero e di Molière. L’opera di questi scultori è così grandiosa che basta una sola statua a rendere immortale uno di loro.
(Honoré de Balzac)

C’è tra la danza e la scultura antica una correlazione così stretta che si può affermare che la scultura fissa diversi momenti danzati.
(Serge Lifar).

Lo scultore non cerca di tradurre in marmo il proprio pensiero: egli pensa direttamente come se già tutto fosse di marmo, egli pensa in marmo.
(André Gide)

Una scultura deve reggere all’aria aperta, nella natura libera.
(Joan Mirò)

Io intendo scultura, quella che si fa per forza di levare: quella che si fa per via di porre, è simile alla pittura: basta, che venendo l’una e l’altra da una medesima intelligenza, cioè scultura e pittura, si può far fare loro una buona pace insieme, e lasciar tante dispute; perché vi va più tempo, che a far le figure.
(Michelangelo Buonarroti)

L’origine della scultura si perde nella notte dei tempi; questo ne fa un’arte da Caraibi. Infatti, vediamo che tutti i popoli erano abilissimi nell’intagliare feticci assai prima di accostarsi alla pittura, la quale e un’arte di ragionamento profondo, il cui godimento richiede per sé un’iniziazione particolare.
(Charles Baudelaire)