Einaudi Luigi Pensiero Liberale
Da buon cristiano, rispettoso delle opinioni e convinzioni di ciascuno dei miei fratelli, scelgo "il silenzio" alla diatriba politica, senza schierarmi con nessuno. Il popolo europeo è disorientato ed indeciso. Negli ultimi dieci anni il popolo degli indecisi sul "voto" da dare per eleggere i propri rappresentanti nazionali ed europei è cresciuto in modo esponenziale. Ogni cittadino europeo cerca di proteggere i propri interessi. E' una guerra di "Tutti contro Tutti", dove la barca "Europa" rischia di affondare. Il "Dio denaro" regna incontrastato. Ci sono comunque molti cristiani "devoti" che cercano, comunque, di resistere all'assalto di questa nuova legge del "tutto è permesso", seguendo la legge della "falsa libertà", che porta la fragile creatura ad una "schiavitù" incondizionata al proprio "EGO".
Ognuno di noi deve sottoporsi ad un cambiamento interiore per dare un nuovo corso alla propria vita. Riprendiamo il contatto con la nostra vita e con ciò che siamo e desideriamo essere. "Svegliamoci fratelli dal torpore e dalle tenebre in cui ci affonda il nostro egoismo, la nostra superbia ed il nostro quieto vivere. Lasciamo per un pò tutte le nostre occupazioni. Sottraiamoci un poco al tumulto dei nostri pensieri. Allontaniamo per ora tutte le nostre preoccupazioni. Respingiamo le nostre cure laboriose."Rendiamoci liberi dalle persone e dalle cose terrene. "Entriamo nella camera della nostra Anima". Apriamo i nostri occhi per poter vedere nel nostro Spirito. Diciamo di vedere ma siamo ciechi. Seguiamo quello che viene dalla carne, ma quello che viene dallo Spirito è Spirito di Dio. Spalanchiamo il nostro cuore a Cristo e riconosciamoci peccatori e servi inutili. Cerchiamo e troveremo, chiediamo ed otterremo tutto quello che desideriamo, solo se nel nostro cuore è presente una fede, fondata sulla roccia e non sulla fragile sabbia. Raggiungiamo la vera felicità e la vera gioia già da questa nostra vita terrena e non aspettiamo la nostra fine terrena o la fine dei tempi. Diamo alle cose passeggere di questo mondo, che passano celermente, la poca importanza che esse meritano. Viviamo la nostra vita coniugando giornalmente l'amore per i nostri fratelli, perdonando settanta volte sette. Chiediamo a Cristo, Dio vivo, la forza di volontà nel persistere nell'amore verso Dio e verso il prossimo. Solo in questo modo possiamo cambiare la nostra cara Europa ed essere nel mondo ma non del mondo.
Il "Pensiero Liberale" è stato sempre il mio riferimento sociale per la nostra cara Europa. Sottopongo alla Vostra attenzione l'intervento di Luigi Einaudi al III Congresso del Partito Liberale Italiano del 1946. Molti dei Suoi pensieri sono ancora oggi validi, forse solo quello sul RE sarebbe da rivedere.
Link al documento pdf :
Intervento di Einaudi Luigi
al III Congresso del Partito Liberale
Filmati :
Piccole verità su Moneta e Responsabilità Politica di Lorenzo Infantino
Piccole verità su Deficit a confronto Francia Italia di Alberto Bagnai
Ancora da "Scenari economici.it" :
L’Europa ha una sorte di Imperatore che si permette di esprimere la sua posizione, come se ne fosse il dominus, anzi direi proprio l’Imperatore dell’Europa, soprattutto quando la Germania ha iniziato a scendere nel caos.
La “Pacifica” Europa è in realtà una sorta di gabbia dei leoni, tutti affamati, in cui ci si sbrana gli uni con gli altri. Ad esempio OAT Francese rende molto meno rispetto ad BTP Italiano. Un OAT rende lo 0,81 %, mentre un BTP rende il 2,96%. Eppure il debito francese è al 97% del PIL, circa 2100 milairdi di euro, contro il 131,8% italiano, ma con una sottile differenza: l’Italia ha le partite correnti attive, la Francia no.
Facciamo come fanno tutti gli economisti mainstream e compariamo gli Stati alle aziende: vi fidereste di più di un debito leggermente inferiore, ma di una società in perdita o di quello un po’ superiore, ma con degli utili ? Tra l’altro lo sviluppo francese è, se possibile, perfino più asfittico di quello italiano, con uno 0,2% negli ultimi due trimestri contro lo 0,3% nostro. Non dimentichiamo che nel 2019 la Francia farà un deficit del 2,8% mentre l’Italia il 2,4%, e, secondo me, vista la struttura diversa del deficit, quello Italiano inciderà positivamente sul PIL molto di più rispetto a quello francese. Aggiungiamo che il debito complessivo francese, pubblico e privato è superiore a quello italiano , 330% del PIL contro il 300% italiano.
Come mai questa differenza di rendimento ? La mia impressione è che a guidare la guerra francese, con ovvio appoggio delle quinte colonne interne nostre, sia la necessità di affossare il nostro debito per sostenere il loro. Alcuni dati mi spingono a confermare questa impressione, anche se non sono sufficientemente certi per trasformare questa idea in una prova certa.
Nel 2014 Le Figarò, in un articolo, esaminava la distribuzione della proprietà del debito francese, da cui emerge un elemento interessante:
L’Italia detiene il 16% del debito francese, una cifra che si aggira intorno ai 330 miliardi di euro, il doppio rispetto a quello detenuto dalla Germania. Dal 2014 qualcosa è cambiato perchè, con il QE, è aumentato il peso della Banque de France, ma comunque il 55 % del debito francese è posseduto fuori dalla Francia, con un peso notevole dei paesi Euro, per cui appare legittimo sospettare che istituzioni italiane almeno di bandiera , detengano ancora gran parte di questo debito. Non è facile sapere quanto debito pubblico italiano posseggano le istituzioni francesi, ma si parla di cifre molto inferiori, anche perchè il 37,2% solo del debito italiano è in mano di stranieri (dati Bruegel) . Quindi SICURAMENTE l istituzioni francesi hanno molto meno debito italiano del viceversa.
In una situazione in cui la BCE chiude il QE quindi nel mercato finanziario in euro si affrontano due debiti di entità simile, italiano e francese, e la guerra, come la competizione fra due aziende avversarie, si viene a giocare senza risparmiarsi nessun colpo, anche basso. Se il debito pubblico fosse pagato sulla base delle effettive qualità del paese, la Francia dovrebbe pagare almeno il doppio, ma ciò non accade, ed ora capite come mai è così importante che le istituzioni bancarie (Creval , BNL, Unicredi, Credit Agricole) ed assicurative (Generali), che controllano il risparmio siano in mano francese. Senza il controllo del nostro risparmio la Francia sarebbe già saltata.
Sono solo piccole verità che passano ...