Dialogo sfocia spesso in litigio
Filmato : Non lodare nessuno prima che abbia parlato
di Padre Tiziano Repetto
Dal libro del Siracide Sir 27,4-7, NV 27,5-8 - Quando si scuote un setaccio restano i rifiuti; così quando un uomo discute, ne appaiono i difetti. I vasi del ceramista li mette alla prova la fornace, così il modo di ragionare è il banco di prova per un uomo. Il frutto dimostra come è coltivato l'albero, così la parola rivela i pensieri del cuore. Non lodare nessuno prima che abbia parlato, poiché questa è la prova degli uomini.
E' così! Noi più che parlare , spesso litighiamo. Il dialogo, come rapporto, non c'è quasi mai; c'è solo molta discussione. Poi quando si ha fretta, la discussione si trasforma in scontro ed in litigio, accalorandosi ambedue gli interlocutori, sempre più. Da fragili creature quali siamo, abbiamo quasi sempre delle "attese" o delle "aspettative" dal dialogante, non penetrando mai nel cuore dell'altro. La fragile creatura è enormemente "sola", perchè si spinge verso l'altro, sempre per prendere dall'altro "quello che piace a lui". La fragile creatura si incontra con se stessa nell'altro e non travalica mai la sua eterna solitudine.
La solitudine secondo San Paolo della Croce
Chi tratta spesso cogli uomini diventa meno che uomo. Statevene solitari più che potete anche col corpo, affinchè le creature non vi rubino il raccoglimento. Trattate poco cogli uomini per santi che siano, ma trattate a lungo con Dio. Il coro e la cella sono il paradiso terrestre dei veri servi di Dio. Dio vi vuole nel deserto della più profonda solitudine, per parlarvi parole di vita, e insegnarvi la scienza dei santi. Statevene solitari nel tempio interiore dell'anima vostra e imparerete grandi cose. La solitudine genera raccoglimento, umiltà, silenzio, pazienza, carità, ecc. Per mantenervi nel fervore della santa orazione delle cose divine, è sommamente necessaria la solitudine. State ritirati più che potete e ricordatevi che se starete nel deserto interiore soli con Dio, tenendo chiuse le porte dei vostri sensi, il Signore vi farà santi. È buona la solitudine del corpo, ma migliore è la solitudine della mente: sacro deserto interiore in cui l'anima s'abissa tutta in Dio.