Cosa fare per una passione proibita.

09.03.2015 16:16

  

Vai   a      Ho una passione proibita. Cosa fare?   da Editrice Cleofas  

Ricevo alcune e-mail di persone che vivono una “passione proibita”, ovvero si sono innamorate di una persona con la quale non potranno sposarsi. Già molto tempo fa, i filosofi dicevano che “il cuore ha ragioni che la ragione non conosce”. Come spiegare alla ragione che il cuore di una donna sposata si è innamorato del collega di lavoro o viceversa? Sicuramente ci sono motivi per questo, ma la ragione si perde, non comprende questa “logica”.

Una ragazza mi ha scritto dicendomi di essere innamorata da anni di un sacerdote. Fa la catechista nella chiesa del presbitero. Sa che non potrà mai averlo, e men che meno sposarsi con lui, ma la passione è testarda, e fa male all'anima. È “malata d'amore”.
 


Un ragazzo mi ha scritto dicendo di amare sua moglie, che ha due bei figli ma ora è innamorato di una collega di lavoro. E allora, cosa fare? Mi dice che non smette di pensare a quella ragazza, anche quando sta abbracciando sua moglie. È l'amore proibito. Che fare? Sicuramente molti perdono la calma e giocano nell'abisso del cuore...

E il danno è grande. Qual è la via d'uscita? Ce n'è solo una: “tagliare il male alla radice”, senza dolore né pietà per i gemiti del cuore; se la passione è proibita deve essere tagliata alla radice, per quanto possa far male all'anima. La zizzania non può crescere perché altrimenti uccide l'erba buona.

Chiaramente non è facile “tagliare” una passione proibita, perché è una decisione della ragione che il cuore non accompagna. Questo continua a gemere. Gesù ha offerto un rimedio: “vegliare e pregare”; lo spirito è forte ma la carne è debole. Allora la via è “fuggire”. Se la passione è proibita è veleno, e dal veleno si fugge. Molti arrivano sull'orlo dell'abisso per poi cercare di tornare indietro; è un rischio molto grande. È vero che il paesaggio migliore è quello che la gente vede “sull'orlo dell'abisso”, ma un passo falso distrugge tutto.

La soluzione, anche tra le lacrime, è allora “fuggire”, pregare, implorare la grazia divina per “tagliare alla radice” la relazione.

Niente conversazioni, lettere, e-mail proibite e “carezze light”. Occhi che non vedono, orecchi che non odono, mani che non toccano e cuore che non sente. Quando c'è un amore proibito abbiamo solo una via d'uscita: fuggire, come si fugge da qualsiasi pericolo. Anche se si deve fare come fece Ulisse, che dovette essere legato alla barca per non gettarsi tra le braccia tentatrici e mortali della sirena incantata dell'Odissea.

Sicuramente starete dicendo che è molto difficile. Sì, direi quasi impossibile senza la grazia di Dio, senza la preghiera e la “fuga eroica”, ma è un bel regalo da offrire a Dio, perché quanto più è difficile per noi fare la sua volontà, più Egli si rallegra e più merito abbiamo.

Quanto più è difficile dire “No” a una passione proibita, tanto più è un gesto gradito a Dio e che libera dal pericolo. Anche se le spine delle rose feriscono la tua anima, offri a Dio i fiori puri e profumati di un cuore che gli appartiene.

[Traduzione dallo spagnolo a cura di Roberta Sciamplicotti]       Sources: EDITRICE CLÉOFAS