Cancro Amore Alimentazione Quanti

07.07.2019 09:39

Le piccole verità del Prof. Giuseppe Genovesi.

Un indomito guerriero gentiluomo, sempre disponibile e persino amorevole coi malati. Nel 2018 se né andato un galantuomo oltre che un medico illuminato libero e indipendente. (Maurizio Martucci)

Filmato intervista : I 4 Pilastri della Salute  secondo il Prof. Giuseppe Genovesi

Il compianto Prof. Giuseppe spiega all'intervistatore le problematiche relative a Cancro, Amore, Alimentazione, Quanti ed Epigenetica. Concetti fondamentali per "rendere liberi" i malati di cancro dai "Protocolli" e dalle "Linee guida" della Medicina Ufficile in oncologia. Il filmato va meditato e riascoltato più volte.

Filmato intervista : Legame Alimenti e Tumori secondo la D.ssa Michela De Petris

"Laurea con lode in Medicina e Chirurgia nel 2000 a Milano. Specialità con lode in Scienza dell'Alimentazione nel 2004 a Milano. Incarico di Medico Ricercatore in studi di intervento alimentare presso l'Istituto Nazionale dei Tumori di Milano fino al 2008. Già medico specialista dell'Ospedale San Raffaele di Milano. Dietologa libero professionista presso il Centro di Medicina Integrata Artemedica di Milano."

La dieta è la variabile più potente nell'influenzare lo stato di salute. Le proteine si ottengono anche da un'alimentazione completamente vegetale. Sia i vegetariani sia i vegani non consumano cibi che derivano da uccisione di animali. I vegetariani, a differenza dei vegani, utilizzano i derivati animali, come uova e latte. Il 30-40% di tumori può essere evitato con una dieta più sana, che escluda carni rosse, insaccati e alcool, e favorisca verdura, frutta, cereali integrali e legumi. Grassi saturi, colesterolo, proteine animali e sale sono fattori di rischio. Gli alimenti anticancro sono tutti al 100% vegetali. Il pesce pescato è ricco di metalli pesanti. Quello di allevamento invece è pieno di antibiotici e ormoni. I cibi migliori per un'alimentazione quotidiana sono: cereali, legumi, verdura, frutta fresca e secca, semi oleaginosi, alghe. Percentuali ideali: cereali, più della metà del piatto. Verdura, almeno un quarto. Legumi, meno di un quarto.

Da  ilperiodico.it 

Nel passato mi sono occupato spesso del problema cancro, la vera pandemia del terzo millennio e spesso ho chiesto:<cos’è il cancro?> Le risposte più o meno simili: Il cancro rimane un mistero!“. Sono passati oltre vent’anni dalle mie prime inchieste e purtroppo oggi i passi avanti sono stati limitati. Ho deciso di occuparmene di nuovo e comunicarvi quali sono stati i passi avanti. Certo le notizie sono allarmanti, come le statistiche.

  • Si stima che in Italia vi siano in un anno 373.300 nuove diagnosi di tumore, circa 194.800 (52 per cento) fra gli uomini e circa 178.500 (48 per cento) fra le donne.
  • Nel corso della vita circa un uomo su 2 e una donna su 3 si ammalerà di tumore.
  • Considerando l’intera popolazione, escludendo i carcinomi della cute, i tumori in assoluto più frequenti sono quelli del colon retto (13,7 per cento) e della mammella (14,1 per cento), seguiti da quello del polmone (11,1 per cento) e da quello della prostata (9,5 per cento solo nel sesso maschile).

Cifre terribili, pensate all’incidenza sulla popolazione soltanto italiana: 1 uomo su 2, e 1 donna su 3, nel corso della sua esistenza contrarrà il cancro. Certo una domanda viene spontanea: siete in grado di darci tali statistiche, come mai non ci dite quando verrà debellato?“.
In realtà il tumore per il mondo della scienza è un misterioso sconosciuto, di cui si conoscono soltanto alcuni tratti.
Nella popolazione italiana vi sono oltre 3.400.000 persone (il 5,6 per cento della popolazione) che hanno avuto una diagnosi di tumore.
Ma cos’è il tumore?
Le risposte di scienziati e ricercatori è più o meno la seguente: “A livello cellulare, possiamo definire il tumore come il risultato di un caos genetico. Una cellula tumorale è una cellula che ha accumulato mutazioni nel proprio DNA tali per cui molti dei meccanismi di regolazione che le permettono di dividersi, di differenziarsi, di maturare, e perfino di morire, sono fuori controllo. Di fatto, la cellula continua a proliferare e può invadere altri tessuti e questo è deleterio per l’intero organismo.“.
In realtà ci dicono come appare, cosa succede, le conseguenze, ma nessuno è in grado di dire cos’è il tumore. Se sapessero cos’è, saprebbero anche come debellarlo.
Nei prossimi post cercheremo di contattare scienziati, ricercatori, per avere notizie utili e andremo alla ricerca di pubblicazioni che possano dare motivo di speranza.
L’associazione Italiana di oncologia medica ha pubblicato statistiche dettagliate su tale pandemia che riportiamo.

Giuseppe Genovesi, qualche anno fa è stato preso di mira da “striscia la notizia”,definirono Il professor Genovesi e alcuni tecnici radionici dei cialtroni.

Io credo che non sia così, spesso le ragioni di pochi distruggono le moltitudini per evitare di perdere il potere acquisito. Il cancro è stato sconfitto dalla medicina ufficiale? No! Il cancro potrà essere sconfitto dalla medicina ufficiale? No! Perchè? Perchè il cancro evolve e non è una malattia, ma un cocktails di malattie e solo ragionamenti creativi al di fuori del contesto generale possono sconfiggere il cancro. Forse un approccio multidisciplinare potrà trovare una probabile soluzione ad un problema pandemico come il cancro. Solo un team di scienziati interdisciplinari potranno trovare una soluzione innovativa, fuori dal contesto attuale a tale pandemia. Scienziati si, ma oltre le cognizioni della medicina tradizionale. Il cancro è una sfida dolorosa alle nostre attuali convinzioni e alle poltrone attaccate ai baroni della medicina. Il cancro uccide le nostre attuali convinzioni,infatti le cellule tumorali sono immortali…! Continua il viaggio nel mondo di chi è stato affossato dall’ufficialità con i “grandi giornalisti di striscia la notizia” e la loro grande competenza della scienza, grazie alle conoscenze eccezionali di tali “grandi giornalisti“. Con due interviste hanno disintegrato persone in buona fede. Eistein disse:”Noi vediamo, sentiamo, parliamo, ma non sappiamo quale energia ci fa vedere, sentire, parlare e pensare. E quel che è peggio, non ce ne importa nulla. Eppure noi siamo quell’energia. Questa è l’apoteosi dell’ignoranza umana.” e ancora:”Il mondo che abbiamo creato è il prodotto del nostro pensiero e dunque non può cambiare se prima non modifichiamo il nostro modo di pensare.” Gente martoriata dall’ignoranza ha subito (subisce) continue violenze, quando la medicina ufficiale non poteva (non può) più nulla, ma ogni ciclo chemioterapico produce utili incedibili (un ciclo di trattamento oltre 100.000 $). Ricordo mio zio con un tumore al cervello, violentato con continue operazioni chirurgiche e cicli chemioterapici da galera. Ricordo il chirurgo quando in privato mi disse:”non possiamo fare nulla, suo zio è già morto!”. Ma continuarono a violentarlo, ad ucciderlo ogni giorno di più. Ricordo mia madre quando operata allo stomaco non era in grado di fare cicli chemioterapici, proposi la cura Di Bella, rischiai da parte di tutti, familiari compresi, il linciaggio. I media creano un percorso ben preciso e bombardano i malcapitati con miliardi di notizie, convincendoli che “questo è il loro mondo, quella è la loro vita, la loro dimensione”. Una volta accettate tale convinzioni, per difenderle si è disposti ad uccidere, a morire, a soffrire, a soccombere. E’ questo quello che succede oggi! Torniamo al nostro viaggio, cos’è la radionica?” La radionica è una straordinaria tecnica di riequilibrio energetico che nasce agli inizi del ‘900 e conta oggi operatori in tutto il mondo. Il grande pioniere inglese George de la Warr la definiva   “La scienza che studia l’azione della mente sulla materia e l’unione di tutte le cose”.  Una delle sue particolarità è infatti la possibilità di operare a distanza. Mediante la facoltà radiestesica e con strumenti specifici, l’operatore radionico può analizzare e intervenire su qualunque sistema, vivente o non vivente, che si trovi vicino a lui come dall’altra parte del mondo.  Sebbene ciò possa sembrare assurdo, le nuove scoperte della Fisica confermano che a certi livelli non esiste separazione e siamo un’unica cosa, come sostenuto dall’antico Sapere. Questo la radionica lo dimostra quotidianamente a migliaia di persone nel mondo, che la utilizzano per mandare o ricevere un trattamento. Per svolgere la sua azione, la radionica si serve di pendoli, grafici, simboli, forme, strumenti di molti tipi. Sebbene utilizzi in alcuni casi strumenti di tipo elettronico non ha niente a che vedere con questa scienza: opera infatti esclusivamente a quei livelli pre-fisici che sottendono la materia. I campi d’azione della radionica sono molteplici. In realtà non esiste settore su cui non si possa intervenire positivamente con questa tecnica davvero speciale, preziosa per la salute e il futuro dell’uomo e di tutto il pianeta. La fisica quantistica continua a rivoluzionare il nostro universo, ad annientare alcune certezze di alcuni baroni ormai putrefatti, i quali grazie alla politica amica resistono sulle loro putride sedie sporche di sangue e avvolte in cadaveri che gridano vendetta. Il cancro lo sconfiggerà chi seguirà il detto di Einstein: “Il mondo che abbiamo creato è il prodotto del nostro pensiero e dunque non può cambiare se prima non modifichiamo il nostro modo di pensare”.  Il  Porfessor Luigi Di Bella affermò.“la mia terapia è l’unico mezzo che oggi consenta il trattamento medico del cancro.”L’unico? “Sì: perché non ha tossicità; perché applicato tempestivamente porta alla guarigione; perché non c’è argomento scientifico serio che oggi possa affermare il contrario”(Intervista a Panorama, 21/09/2000, M. Tortorella). Dopo 15 anni nulla è cambiatoBuona fortuna a tutti noi.

Giuseppe Genovesi, ricercatore nel campo della fisica quantistica, ospite alla trasmissione 2012 New Life, espone la teoria dell’universo olografico.

Studi condotti già a partire dal 1982 hanno portato all’elaborazione di principi teorici che mettono in discussione alcuni postulati della scienza tradizionale. Gran parte dei fisici ritiene che non possano esistere fenomeni che oltrepassino la velocità della luce, tuttavia le ricerche degli anni ottanta hanno evidenziato che particelle subatomiche come gli elettroni, sottoposti a determinate condizioni, sono in grado di comunicare tra loro indipendentemente dalla distanza che le separa, sia essa minima o molto accentuata. Questo fa presupporre l’esistenza di un universo non locale, si può, cioè,  parlare di universo locale, quello sottoposto alla legge di causa – effetto, e di universo non locale, nel quale accadono cose a prescindere dal tempo. Sulla base di queste affermazioni si potrebbe concludere che l’universo è in realtà un’illusione, un enorme ologramma.

Chiariamo il concetto di ologramma.
Un ologramma è una fotografia tridimensionale prodotta con l’ausilio di un laser. Mi spiego meglio. Prendiamo in considerazione una qualsiasi parte del corpo, per esempio la mano, e supponiamo di sottoporla ad una scannerizzazione per mezzo di fasci laser, riportando l’immagine su di una lastra; l’immagine stessa  risulterà alquanto indefinita, tuttavia, se irradiata a sua volta da altri raggi laser, apparirà evidente che essa conserva le informazioni del tutto. Ovvero, se andiamo a dividere in due la lastra, visualizzeremo non l’immagine di due metà bensì due mani intere. Questo è quello che intendo quando affermo che ogni frammento di un tutto  mantiene in sé le informazioni del tutto. Analogamente, qualsiasi variazione introdotta nel più piccolo frammento del tutto si ripercuote in tutte le altre componenti del tutto.

Alla luce di queste affermazioni, considerando il tempo come una linea retta costituita da una successione di punti, potremmo immaginare, intervenendo anche su uno solo di questi punti, di produrre delle modifiche su tutti gli altri, il ché equivarrebbe a dire che ci si potrebbe muovere indistintamente avanti e indietro lungo la linea del tempo, ovvero, in un’ottica olografica dell’universo, passato e futuro non avrebbero significato. Teoricamente si, sebbene sia necessario dire che affinché questo possa essere effettivamente percepibile dal cervello occorrerebbe che il cervello stesso fosse sfruttato al pieno delle sue potenzialità; noi invece sappiamo oggi che ne usufruiamo soltanto di un 10%.

Questo significa che, nonostante le straordinarie risorse di cui il cervello dispone in potenza, noi viviamo invece prigionieri di alcuni limiti. Che cosa si potrebbe fare per uscire da questa “prigione”?
Si dovrebbe poter rendere disponibili per il cervello tutti quegli elementi che possono fornire il nutrimento necessario per i suoi sistemi percettivi, eliminando al contempo tutti quelli che invece ne ostacolano l’evoluzione. A questo proposito voglio ricordare che esiste uno scritto indù, risalente all’incirca ad una ventina di secoli fa, che indica le tappe attraverso le quali è possibile raggiungere uno stato di super coscienza. Il testo spiega cosa mangiare, come respirare, come pensare e come sviluppare il corpo per poter offrire al cervello le risorse energetiche necessarie per arrivare ad un simile traguardo.

Intervista al Professore Giuseppe Genovesi e ad alcuni pazienti curati con metodo “Onde radioniche”.

Lo facciamo perchè riteniamo giusto riportare l’attenzione sulle medicine alternative , sulla libertà di cura. La ricerca dovrebbe essere stimolata mettendo a punto modelli di approccio diversi. La ricerca per una cura delle neoplasie tumorali dovrebbe confrontarsi con matematici, fisici, informatici, filosofi, psicologi, medici, superare le barriere dei laboratori, Cercare approcci differenti e spesso bizzarri per rompere gli schemi di moduli antichi e forse superati. Ad esempio: cos’è la radionica? Per la ricerca convenzionale una buffonata, per il mondo più sottile, metafisico, forse una nuova frontiera del sapere umano. Ricerca di verità, ricerca di benessere fisico, mentale, spirituale, a questo dovrebbe ambire la Vera Ricerca. Gli Ospedali sono pieni di persone che soffrono, spesso alcuni reparti sembrano un lazzaretto di persone allo stadio terminale. Perchè le persone continuano a morire di tumore? Perchè la vita deve essere annullata, annichilita in questo modo? E’ mai possibile dopo decine e decine di anni ancora si continua a morire di cancro. Come mai ancora non si è trovata una cura? Chiunque abbia ricercato strade diverse è stato immolato sull’altare delle ricerca e della medicina ufficiale e distrutto. La storia è piena di casi eclatanti. Io vorrei ricordare il Professore Luigi Di Bella, offeso, aggredito, ridicolizzato, in una parola eliminato …


Sono trascorsi  alcuni mesi dal primo incontro con il prof. Genovesi. Siamo nuovamente tornati a trovarlo per farci raccontare ancora qualcosa sulla radionica, cura alternativa ma con poca visibilità da parte della medicina tradizionale.
Prof. Genovesi già abbiamo parlato di radionica nei numeri scorsi. Vorrei che Lei chiarisse meglio alcuni concetti. Cos’è la radionica?
La radionica è una modalità che viene definita “non convenzionale”, ma ha una base scientifica estremamente concreta che prende spunto dalla fisica quantistica e si basa sulla comunicazione tra le particelle, ritenute correlate tra loro.
Cosa hanno a che fare gli atomi con la cura delle persone?
C’è una relazione fondamentale, basta sapere che noi siamo costituiti da atomi, molecole, composte da particelle che sono correlate tra loro. Quindi nella misura in cui nell’impressione fotografica vanno a finire i fotoni emessi dal nostro corpo ed essendo questi fotoni impressi nella lastra fotografica correlata e tutte le altre particelle che sono nell’organismo, intervenendo con una modalità complessa sulla foto, e quindi, sui fotoni si interviene sulla struttura fotografica, in modo tale che ritornino ad essere fisiologiche.
Può spiegarsi meglio?
In sintesi il discorso si esplica attraverso una modalità di alimentazione che tenga conto degli equilibri molecolari cellulari, una terapia che struttura vegetali perché in effetti noi siamo gestiti attraverso prodotti di sintesi nei confronti dei quali siamo incompatibili dal punto di vista molecolare profondo. Ecco perché i prodotti di sintesi agiscono sulla sintomatologia e non sulla globalità. Quindi attraverso una dieta specifica, un approccio fitoterapico che predispone l’organismo a recepire quegli effetti che vengono utilizzati per attivare la guarigione, per attivare la remissione delle sintomatologie attraverso la risonanza delle particelle, si ottiene il risultato finale.
Prof. Genovesi stiamo parlando di cancro. In che modo la radionica interagisce con questa malattia e con altre patologie considerate “inguaribili”?
A differenza delle modalità ritenute ufficiali che lavorano per protocollo, per linee guida e lavorano sul sintomo, prescindendo dall’individuo nella sua globalità, la radionica cura l’individuo tenendo conto della globalità nel suo aspetto psico-immuno-endocrino-immunologico.
Nel pratico, ci sono casi di persone colpite da malattie incurabili, che usando come terapia la radionica, sono guarite o il male è regredito?
Ci sono molte persone che sono guarite, che non hanno solo patologie neoplastiche ma anche altre malattie. Stiamo parlando di cancro alla mammella gestito esclusivamente dalla radionica con una remissione totale della patologia.
Lei ha parlato di guarigione, cosa vuol dire? Tutti guariscono? La terapia comporta un rallentamento della malattia?
Essendo la radionica una modalità che si esprime con una risonanza sulle particelle, l’aspetto psicologico e la disponibilità a guarire diventa molto importante rispetto alla guarigione stessa. Sicuramente sul piano clinico parliamo di remissione della sintomatologia che può essere definita guarigione nel momento in cui non solo la sintomatologia ma anche gli aspetti anatomofisiologici manifestano la remissione, cioè la guarigione.
Quali sono gli altri casi?
Un paziente affetto da patologia metabolica in cui è presente un disturbo nel metabolismo dei globuli rossi cioè del colesterolo e dei trigliceridi e su una base di malattia diabetica che dal punto di vista sia clinico che farmacologico è veramente complicato da gestire. L’equilibrio metabolico che la paziente manifesta dopo la terapia radionica ci dimostra come questa modalità agisca sottilmente sui piani più molecolari della funzione cellulare.
Altri casi?
Parliamo di una malattia che coinvolge il sistema nervoso centrale anche nella componente psichica, il sistema immunitario e il sistema endocrino che si esprime a livello intestinale come il “Morbo di Kron”: è una grave malattia che produce una gravissima alterazione funzionale dell’intestino con alterazioni dell’assorbimento a livello intestinale. Una malattia che non è ritenuta ufficialmente guaribile ovvero casi di guarigione sono rarissimi e non documentati dalla letteratura . Viene gestita ufficialmente con un protocollo terapeutico che prevede l’uso di sostanze immunosoppressive visto che la malattia è correlata anche ad un eventuale cambiamento della condizione anatomica e istologica. Tale remissione è un ulteriore dimostrazione della multifunzionalità di effetti della radionica.
Praticamente, le persone in cura con la terapia radionica cosa usano per curarsi?
Utilizziamo una dieta e altre modalità che consentono l’acquisizione di una condizione molecolare che predispone le cellule quale fonte migliore di DNA se non il rosso dell’uovo. L’uovo è una cellula , il rosso d’uovo è il nucleo che contiene il DNA. Nutrirci di DNA ci consente di riprendere contatto con questo bios cosmico. Il contatto non è solo psichico ma anche biologico.

A testimonianza delle parole del Prof. Genovesi abbiamo raccolto alcune interviste con alcune pazienti del Professore, guarite grazie ai suoi consigli.

La signora Raffaella Pedone ci ha raccontato la sua storia.
Nel gennaio del 2005 ho scoperto d’avere un carcinoma duttale e sono stata presa in cura all’Ospedale S. Raffaele di Roma. Nel giro di un mese ho subito l’intervento. Dopo, per un protocollo medico mi è stata consigliata la chemioterapia preventiva e sedute di radioterapia. Essendo naturopata e avendo studiato per anni le cure olistiche, non mi sono travata d’accordo . Ho firmato per non seguire il protocollo medico. Avendo la convinzione d’avere cellule metastatiche sono andata alla ricerca di terapie alternative . Sono venuta a contatto con il Prof. Genovesi che mi ha consigliato l’uso della radionica sia per la diagnosi che per la cura. Le frequenze emesse dal mio corpo indicavano cellule tumorali in circolo nell’organismo. A fronte di ciò ho iniziato una cura a base di fitoterapici e una dieta alimentare. In 40 giorni di cura le frequenze alterate sono scomparse e tutte le analisi del sangue che ho svolto con le ecografie al seno hanno dato risultati negativi. Addirittura tali esami del sangue sono i migliori in assoluto che ho fatto anche prima della malattia.
In che cosa consiste la Sua dieta?
Molta carne rossa (?), pesce fresco e molte verdure, minestrone la cui base consiste in cipolle , sedano e carote, 2 frullati al giorno con kiwi e 100gr. di carote, frutta fresca di stagione e miele(?). Inoltre mangio molti tuorli d’uovo al giorno che dipendono dal mio stato fisico. All’inizio della cura ne mangiavo molti, poi ho diminuito la dose. La mattina prendo una tisana con erbe in cui sciolgo una polvere d’origine fitoterapia che mi aiuta a metabolizzare meglio e a prendere la massima energia dall’alimentazione.
Signora, Lei ha dovuto pagare dei soldi per queste cure?
No, non ho dovuto pagare nulla, tranne la parte fitoterapia che si può acquistare in erboristeria a costi accessibili.
Oggi come sta?
Sto bene, le analisi sono buonissime

Anche la Sig. ra Susanna Armeni ci ha raccontato la sua storia
“Sono affetta dal 1977 dal morbo di Kron, una malattia intestinale , infettiva, autoimmune, che può prendere dalla gola fino all’ano. Si manifesta con ulcerazioni con dei gravi restringimenti di tratti intestinali fino a generare, nei casi più gravi . Dal 1997 in poi la mia malattia è andata sempre più a degenerare fino a quando, visto che la mia malattia era relativa ad un tratto intestinale principalmente il retto, ascessi perianali, dovetti sottopormi ad interventi di drenaggio. Fui miracolosamente salvata da un professore esperto in Kron che ringrazio tutt’oggi. Conseguentemente a questa cura, questi drenaggi, sono stata meglio fino a quando non ebbi una regressione fortissima dove neanche questi farmaci riuscivano a farmi stare bene. Dovetti farmi dei fixmab, flebo che contengono un principio monoclonale di derivato purino quindi del topo. Il primo ciclo andò bene perché mi cicatrizzò le ulcere. Purtroppo ebbi una fortissima ricaduta, il secondo ciclo di fixmab mi provocò una fortissima orticaria con forti reazioni allergiche. Il professore che mi aveva in cura non sapendo cosa fare, pensò d’inserirmi in un gruppo sperimentale in Svizzera dove stavano testando un preparato con un enzima umano anziché purino. In questo frangente in cui la sperimentazione doveva essere accettata anche dall’Italia conobbi una carissima persona , il professor Genovesi : mi spiegò in cosa consisteva la sua terapia. Inizialmente mi prescrisse una dieta in cui mi inidicava i cibi che potevo mangiare. Testando anche le frequenze da me emanate cercò di riequilibrarmi attraverso l’alimentazione. Non potevo mangiare fritti, cioccolato, cibi scorretti anche per chi sta bene. Mi nutro di carne rossa, verdura, tuorli d’uovo e i farmaci che originariamente prendevo, tre compresse sono stati ridotti ad una. Devo dire che nell’arco di questi due anni mi sono stati tolti gli ascessi peritoneali che avevo.
Per concludere questa chiacchierata, Sig.ra Armeni Lei ha vissuto momenti drammatici attraverso una dieta e la terapia radionica ha reagito e ora sta guarendo. Ora sono in una fase di recupero della malattia e non sono solo io a dirlo ma anche i medici tradizionali che mi hanno curato. Non si spiegano nemmeno loro come possa essere avvenuta la mia completa guarigione.

Ascoltiamo anche la Sig.ra Anna Cristina:
Ci parla della Sua esperienza ?
Facendo le analisi del sangue ho riscontrato un tasso glicemico molto alto. Da quel momento sono diventata un soggetto a rischio perché nella mia famiglia avevo casi di nonni e genitori con un tasso glicemico alto che ha portato addirittura alla morte. Quindi mi sono rivolta al professor Genovesi e ho iniziato ad assumere un’alimentazione specifica, ho eliminato alcuni farmaci che prendevo e in un mese di quest’alimentazione ho fatto in modo che il mio tasso glicemico tornasse normale . Quando poi dopo sei mesi feci i controlli, l’endocrinologo riscontrò che non avevo più problemi, tanto che non prendevo nemmeno medicine. Adesso basta stare attenta nell’alimentazione che tutto torna nella normalità. Nel periodo natalizio ho mangiato di tutto e nonostante questo la mia glicemia sta bene.
La sua dieta da cosa è composta?
Molta carne rossa (?), pesce, frullati di carota, verdure, sedano, cipolle zucchine e qualche volta anche pasta.
Signora Anna, posso chiederLe quanti anni ha?
Certamente!ho 68 anni
Bene, fa riflettere che una signora di questa età abbia tutti i valori nella norma, magari a differenza di persone molto più giovani.

Chi era  il Prof. Giuseppe Genovesi

(…)Medico specialista in Endocrinologia e Malattie Metaboliche, Psichiatria, Immunologia e Allergologia, ricercatore presso il Dipartimento di Medicina Sperimentale, sezione Fisiopatologia Medica del Policlinico Umberto I dell’Università di Roma , dove ha insegnato endocrinologia), Giuseppe Genovesi era nato a Civitavecchia (Roma) nel 1958. Sposato, padre di cinque figli, agli insegnamenti accademici e la dedizione per la medicina allopatica, aveva affiancato la passione e lo studio per la quantistica, le terapie detox, le diete bio/fruttariana/vegetariane, per le medicine tradizionali, dalla Fitoterapia all’Ayurvedica e le Piante di Potere dell’Amazzonia, fondando nel 2001 la ‘Società Italiana di Psico Neuro Endocrino Immunologia’ (SIPNEI), diventandone presidente dal 2004 al 2010, seguita dall’Associazione ‘Internazionale per la Ricerca sull’Entanglement in Medicina e Psicologia’ (AIREMP), collaborando con Emilio Del Giudice allo studio della coerenza dell’acqua e le sue implicazioni sulla salute umana.

Più volte ospite in convegni, incontri pubblici, programmi televisivi e rotocalchi di medicina negli ultimi anni Giuseppe Genovesi è passato alla cronache per le aspre polemiche sollevate in seguito alla decisione della Direzione sanitaria del nosocomio capitolino di rimuoverlo dal vertice del servizio ‘Sportello Malattie Rare’ e, nella recente riforma legislativa sulle vaccinazioni pediatriche voluta dal Ministro della Salute Beatrice Lorenzin, senza timore s’era poi schierato al fianco del cosiddetto ‘Popolo No Vax’: “Onore alla coerenza dell’Uomo e del Medico impegnato in difesa della verità, della libertà e della civiltà!”, scrive su Facebook Franco Trinca, medico biologo-nutrizionista, Genovesi era “impegnato nella comune battaglia per contrastare la dittatura sanitaria imposta (o meglio, rafforzata) dalla legge Lorenzin e per affermare una cultura e una politica sanitaria fondata davvero sulla Prevenzione primaria e sul rafforzamento della salute e del sistema immunitario tramite una sana nutrizione”. E poi: “Era un combattente. Ho perso un fratello, una parte di me se n’è andata – afferma Angela Barreca, dell’AIREMP, dal 1992 affianco a Genovesi, “la sua vita e la sua salute l’ha dedica al Policlinico Umberto I di Roma”. Dice Valerio Tomassini, suo amico naturopata: “Genovesi è stato coraggioso e coerente nel difendere le sue idee. È stato un esempio di vita per molti ricercando la verità sul fronte di una scienza disinteressata e sganciata dalle mafie culturali oggi imperanti nel mondo….” Cordoglio anche da parte di SIAMO, il nuovo movimento politico per la libertà di cura candidato nelle prossime elezioni politiche nazionali, che in Genovesi ricorda l’autore de “le Basi Genetiche della risposta immune alle vaccinazioni“.

(…) “La notizia mi sconvolge, lascia un vuoto: non so chi potrà continuare il suo cammino – afferma il giornalista Maurizio Martucci, ideatore di Oasi Sana – La medicina italiana ha perso un grande professionista, ha combattuto per anni contro il nemico invisibile che si nasconde dietro il riconoscimento dei diritti elementari dei malati di Sensibilità Chimica Multipla-Elettrosensibilità Stento a pensarne la morte. Lo ricordo come un indomito guerriero gentiluomo, sempre disponibile e persino amorevole coi malati. Se né andato un galantuomo oltre che un medico illuminato libero e indipendente.

Sgomento il mondo dell’associazionismo e dei malati di Fibromialgia, MCS-EHS. Addolorato il Colonnello dell’Esercito Italiano Carlo Calcagni, affetto da Sensibilità Chimica Multipla in seguito all’esposizione di uranio impoverito e metalli pesanti nel conflitto dei Balcani: “Oltre ad aver perso un amico ed un medico serio e capace, abbiamo perso un riferimento importante per le cure ed io sono più solo di prima!”

Filmato  :  Alimentiamo la salute  circa Alimentazione e Guarigione di Antonio.