Forza di volontà e libero arbitrio

22.12.2017 10:52

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Il prof. Catapano dell'Università di Padova illustra la concezione manichea del libero arbitrio. Secondo il manicheismo l'origine del male risiede nel libero arbitrio. Tale concezione si porrà in contrapposizione con quella agostianiana e con quella cattolica. Si affrontano i temi della libertà e la grazia quattro diversi approcci di ricerca, indagando sia l' Agostino filosofo che usa le armi della ragione, sia l' Agostino teologo che tratta argomenti basati sulle sacre scritture. L' approccio tipicamente agostiniano, che troviamo nel "De libero arbitrio", prevede che l'analisi razionale non può prescindere da quella teologica. 

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Egli analizza un'ipotesi di struttura dell' opera "De libero arbitrio", evidenziando come non corrisponda alla versione originale antica del testo agostiniano. Nel percorrere la suddivisione dell' opera in libri saranno analizzate le nozioni di passione, libido, realtà inferiore e realtà superiore. La passione viene identificata come un "culpabilis amor" ovvero amore riprovevole, perché rivolto verso cose che possono esserci tolte contro la nostra volontà. L'agir male ha quindi origine dalla sottomissione della ragione a questo tipo di passione, ma perché avviene questo? Sostanzialmente perché si decide di agire in questo modo, quindi l'origine del male sembrerebbe risiedere nel libero arbitrio.

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Egli prosegue l' analisi del libero arbitrio sul piano dell'anima. L'anima ha il potere di distogliersi da Dio per volgersi verso i beni materiali e le creature (immagine del movimento "Aversio" e "Conversio"). L'anima attua un movimento volontario, che le fa volgere l'attenzione verso le passioni appartenenti alla realtà inferiore, quindi agisce male, pecca. Da qui la consapevolezza che la volontà è in nostro potere, e quindi anche la possibilità di agir male.

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Egli prosegue l'analisi del libero arbitrio agostiniano ripercorrendo la lotta antipelagiana di Sant'Agostino. Ciò che suscita perplessità nella teoria pelagiana consiste nella concezione del rapporto tra la grazia divina e il libero arbitrio dell'uomo. La grazia di Dio finirebbe con l'annullare il libero arbitrio dell'uomo. Agostino scriverà il "De gratia et libero arbitrio" per affermare le sue tesi antipelagiane. Sant' Agostino sostiene che la grazia divina non annulla il libero arbitrio umano, ma anzi, entrambe le cose devono e possono essere affermate contemporaneamente

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Egli prosegue l'analisi del dibattito sul rapporto tra la grazia divina e il libero arbitrio umano. La prova scritturistica principale adottata da Agostino per sostenere l'esistenza del libero arbitrio nell' uomo risiede nei comandamenti, nei precetti divini. Secondo Sant'Agostino una prova sufficiente per sostenere l'esistenza del libero arbitrio si ha nell'imperativo negativo presente in alcuni comandamenti, attui quindi a vietare una volontà umana. In seguito sarà analizzato il rapporto tra la grazia divina e la volontà umana: la grazia di Dio precede non solo le opere ma anche le volontà, sia buone che cattive, ad ogni modo, in entrambi i casi l'uomo non perde mai il libero arbitrio.

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Nella parte finale dell'incontro "Sant'Agostino teologo del libero arbitrio" il prof. Catapano illustra un confronto tra le opere "De libero arbitrio" e "De gratia et libero arbitrio". Emerge una distinzione fondamentale: nel "De libero arbitrio" Agostino analizza la volontà umana delle origini, antecedente al peccato originale, mentre nel "De gratia et libero arbitrio" si avrà un'analisi della volontà umana attuale, successiva al peccato originale

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